Giampaolo Pansa
Piombo e sangue: Da piazza Fontana a Marco Biagi: violenza e terrorismo nelle cronache di un grande giornalista di Giampaolo Pansa
«Ho trascorso gran parte della mia giovinezza e della mia maturità occupandomi, e scrivendo, del terrorismo italiano. Qualche lettore penserà che sono stato uno sciocco o che non ho saputo impiegare meglio il mio tempo. Ma per un giornalista come me, attivo negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, era quasi fatale che andasse così.» Pansa c'era. C'era...
Borghese mi ha detto di Giampaolo Pansa
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Uccidete il comandante bianco di Giampaolo Pansa
La storia che leggerete è anche un racconto della giovinezza vissuta dalla generazione che si trovò immersa nel mattatoio della seconda guerra mondiale. Il comandante bianco era uno di loro: Aldo Gastaldi, classe 1921, nome di battaglia Bisagno. Per ricostruire le sue vicende, e quelle dei commissari politici comunisti che lo avversavano, ho usato fonti molto diverse, a cominciare dalle memorie...
L'Italia non c'è più di Giampaolo Pansa
Dal febbraio 1943, quando il Duce sfilò a Casale Monferrato, fino alla stagione di Mani pulite: testimone diretto di diverse Repubbliche ed epoche storiche fondamentali per l'Italia, Giampaolo Pansa tira le somme di un passato guardato con nostalgia per tracciare la direzione preoccupante che sta imboccando, o ha già imboccato, il nostro Paese. Il secondo Novecento raccontato da un cronista che...
Il mio viaggio tra i vinti di Giampaolo Pansa
Gli storici patentati sostengono che i vinti della guerra civile italiana sono soltanto neri, i fascisti della Repubblica sociale. Invece il punto di vista che ho maturato negli anni è del tutto nuovo. Come spiego in questo viaggio, compiuto insieme a Adele Grisendi, tra gli sconfitti dobbiamo collocare anche i bianchi e soprattutto i rossi. Hanno perso la vita ribelli delle formazioni non ...
Il rompiscatole (VINTAGE): L'Italia raccontata da un ragazzo del '35 di Giampaolo Pansa
“Tutto ciò che resterà della mia vita è quello che ho scritto.” Qualcuno l’ha detto pensando a se stesso, però sono parole che si adattano anche a me. Ho sempre voluto scrivere. Alla fine della scuola media, andavo per i tredici anni, mio padre Ernesto mi regalò una macchina Underwood di seconda mano, dicendo: “Vedi un po’ se la sai usare”. Mia madre Giovanna mi mandò a una scuola di ...