SOLSTIZIO DI SANGUE: Nella foresta suonava una campana

Lontana nel tempo (XVI secolo) e nello spazio (America Latina) si svolge la vicenda di un francescano, che in realtà è un intellettuale di nobili origini, eroicamente determinato a fondare una sua missione e a costruire una “sua” chiesa fra i “selvaggi”. L’incontro-scontro di padre Isidro e dei suoi uomini con una tribù che vive sulle sponde di un affluente del bacino dell’Orinoco darà origine a una serie di accadimenti imprevisti e imprevedibili sullo sfondo di una natura rigogliosa e incontaminata. La vicenda culmina con la tragica fine del missionario e prosegue con i maneggi - non disinteressati - dei suoi affinché al martire venga ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa il titolo di “servo di Dio”.

Questo racconto non è che un alibi dell’autore per proporre una insolita, e talvolta irriverente, riflessione sulla fragilità dei sistemi valoriali su cui si regge la nostra vita sociale: la fede nella trascendenza, la convivenza pacifica, il giuoco dei ruoli, l’orgoglio identitario e l’amore.
Per far ciò egli ricorre a rapidi e disorientanti cambiamenti di prospettiva, focalizzando l’attenzione ora sul modo di ragionare dei nativi ora su quello più strutturato, ma non questo meno crudele, dei civilissimi invasori.
Carmelo Orofino nell’esporre i fatti non dimentica mai quel filo di amara ironia che contraddistingua altre sue opere.

Segnala o richiedi rimozione

Condividi questo libro

Recensioni e articoli

Aggiungi una recensione

Aggiungi un articolo

Non ci sono ancora recensioni o articoli