Le avventure di Layka, cagnetta spaziale

“Il 3 novembre 1957 una cagnetta fu imbarcata a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2: il suo nome era Layka.La piccola cagnetta ci racconta, con voce umana, la sua storia dalla preparazione del viaggio spaziale all'arrivo sul pianeta Gora.Tra fantascienza e ucronia Teresa Noce si tuffa nel mondo del "se fosse": se Layka fosse sopravvissuta al lancio? Se fosse atterrata su un pianeta? E se questo pianeta fosse abitato?Il risultato narrativo è brillante, l'autrice attraverso le avventure fantastiche di Layka riflette sulla storia e sulla società del suo tempo, quella degli ultimi anni Cinquanta, e con gli occhi del dopoguerra guarda indietro alle conseguenze dei totalitarismi - e più personalmente alle stragi del nazifascismo - e non può che approdare in altri mondi possibili...«A Gora non ci sono esseri superiori ed esseri inferiori, bestie ed umani, padroni e servitori. Vi sono soltanto esseri differenti che hanno diritto a vivere secondo la propria natura. Vi è una sola legge assoluta ed inflessibile [...] non uccidere la vita, per nessuna ragione». (Teresa Noce, Le avventure di Layka, cagnetta spaziale)”

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Mangialibri

Le avventure di LaykaMangialibri

Layka ha quasi tre anni e a malapena si ricorda di sua madre, dalla quale è stata separata insieme ad alcuni fratelli e sorelle per essere portata al Centro di Niesnaio. È stata affidata ad Ivan e per fortuna c’è anche il figlio dell’uomo, Tiko, che l’ha raggiunto dalla città: è un ragazzino di dodici anni, biondo, con gli occhi di un bel castano chiaro, sorride spesso Leggi tutta la recensione

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