Il misantropo

Ne Il Misantropo, Molière indaga le molteplici imperfezioni
dell’essere umano, mettendo in scena, con il consueto stile arguto
e pungente, le vicende di Alceste, intransigente idealista,
che rinnega ogni ipocrisia e fatica ad adeguarsi alle consuetudini
imposte dalla società. La passione per Célimène, donna
civettuola e amante degli svaghi mondani, lo porta però a non
vedere o a fingere di non vedere in lei lo specchio di quei comportamenti
che da sempre rifugge.
“Quando vedo gli uomini comportarsi tra loro come fanno, mi
sento prendere dal più tetro e profondo malumore. Dappertutto
non scorgo che bassa adulazione, ingiustizia, interesse, tradimento,
intrigo”.
Tra loro, si impone un altro straordinario personaggio, Philinte,
uomo pratico, insensibile e straordinariamente realista il
quale, ritenendo un mondo privo di difetti una mera utopia,
sostiene che l’impiego di sotterfugi e falsità è il modo migliore
per adattarvisi.
Riuscirà Alceste a convincere l’amata a rinunciare a quella vita
ch’egli sopra ogni altra cosa aborrisce?
Molière (1622 - 1673) fu un commediografo e un attore teatrale
francese. Tra le sue opere: Sganarello (1660), La scuola delle mogli
(1662), L’avaro (1668), Il malato immaginario (1673).

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Il teatro: La scuola delle mogli, L'avaro, Il misantropo, Il Tartufo, Il malato immaginario (Grandi classici) di Molière Crescere

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