La signorina Else

Else, una splendida diciannovenne, figlia di un illustre avvocato,
si ritiene destinata a un matrimonio agiato e a una vita
spensierata. La scoperta che il padre, a seguito di un investimento
illecito finito male, rischia non solo la rovina, ma perfino
la galera, fa crollare miseramente i suoi sogni.
Solo lei, secondo quanto le rivela la madre, può riuscire a
salvarlo, intercedendo per lui con il signor Dorsday, un ricco,
quanto viscido mercante d’arte, l’unico che, al momento,
potrebbe essere disposto a pagare la somma necessaria a far
cadere le accuse. Ma a quale prezzo?
L’autore dipana le oscillazioni dell’animo della giovane Else,
oppressa da un lato dalla necessità di cedere per amore del
padre, dall’altro dall’inevitabile disprezzo di sé indotto dal
semplice pensiero di sottomettersi a quel vergognoso ricatto.
Dove la condurranno quell’insopprimibile senso di smarrimento
e quell’inquietudine che tanto la perseguitano?
Arthur Schnitzler (1862- 1931), scrittore e drammaturgo austriaco,
è conosciuto da tutti per l’uso del monologo interiore.
Tra le sue opere ricordiamo: Il sottotenente Giusti (1900), Doppio
sogno (1926), Therese (1928) Fuga nelle tenebre (1931).

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