Mattanza

I cugini Santo e Massimo Sarmenta lasciano il loro nascondiglio in Val Camonica. Con una scia di morti ammazzati alle spalle e una montagna di soldi in contanti a disposizione, si apprestano a iniziare un nuovo capitolo della loro vita a Milano. Grazie al prof. Ciro Barrese, il dottor Santo Sarmenta va a prestare servizio nella clinica Santissima Maria Celeste. Massimo, detto “Mattanza” per le note caratteristiche, si organizza per ritornare a Oppido Messapico e finire quello che i due cugini sognano da anni: vendicarsi di Costantino Ròchira e di tutti quelli che hanno collaborato allo sterminio della famiglia Sarmenta. Non ci sarà pietà per nessuno di loro. Ma tutto si complica: Santo scopre che la clinica del prof. Barrese nasconde orribili traffici illeciti, che le lunghe braccia della ’ndrangheta arrivano ovunque, e che Ròchira è soltanto un burattino nelle mani di personaggi che stanno in alto, ma molto in alto... Dopo “Come belve feroci”, Giuse Alemanno conclude (o forse no) l’epopea sanguinaria e crudele di due cugini così diversi e in fondo così uguali, protagonisti di una storia che nessun lettore potrà dimenticare.

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Come belve feroci 1 di Giuse Alemanno Las Vegas

A Oppido Messapico, nella Puglia più profonda, Costantino Ròchira e i suoi scagnozzi hanno deciso di massacrare la famiglia Sarmenta. C'entrano questioni economiche, e c'entra la 'ndrangheta. Ma il piano riesce solo a metà. Per una fortunata coincidenza riesce a salvarsi il figlio dei Sarmenta, Massimo detto Mattanza, un ragazzo problematico e ferocissimo, e così pure la fanno franca i suoi zii...