Coppole & Cappeddi Storia di Rebecca Rosada: Epica siciliana tra le due guerre
- Autore
- Maddalena Morici
- Pubblicazione
- 29/10/2019
- Categorie
Il tema trattato nel romanzo “Coppole e Cappeddi”, da cui il titolo stesso del romanzo, nasce da due diversi aspetti che ebbe la delinquenza mafiosa in Sicilia nel secondo dopoguerra dell’Italia e dopo la formazione della Prima Repubblica. Il primo dei due aspetti, è il “banditismo”, che si nascondeva nelle montagne per sfuggire ai tutori della legge. Un “banditismo” povero, disorientato, vestito di umili “Coppole”, spesso in opposizione all’altro aspetto, quello della “Mafia” vera e propria, quella furba, sicura di sé, che non temeva la legge, che non temeva di mostrarsi, che portava il Cappeddu, cioè il cappello a falda tesa, segno di distinzione.
Nel romanzo c’è dentro una storia umana che racconta la cultura, gli usi, i costumi, il pensiero e la filosofia di vita della Sicilia di quegli anni.
C’è la disperazione di un popolo allo sbaraglio dopo la grande guerra.
C’è amore, passione, ma anche semplicità e fede.
Fatti reali e verisimili s’intrecciano.
Una donna e la sua vita sono il filo conduttore del romanzo. La storia di questa donna e dei personaggi che entrano nella sua vita, è la storia della Sicilia.
Il suo coraggio, il suo amore, la sua vita alla mercé dei tempi storici intercorsi.
Nel romanzo c’è dentro una storia umana che racconta la cultura, gli usi, i costumi, il pensiero e la filosofia di vita della Sicilia di quegli anni.
C’è la disperazione di un popolo allo sbaraglio dopo la grande guerra.
C’è amore, passione, ma anche semplicità e fede.
Fatti reali e verisimili s’intrecciano.
Una donna e la sua vita sono il filo conduttore del romanzo. La storia di questa donna e dei personaggi che entrano nella sua vita, è la storia della Sicilia.
Il suo coraggio, il suo amore, la sua vita alla mercé dei tempi storici intercorsi.
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