Da qui non se ne va nessuno

«Milano dista da Torino cinquant’anni.» Alba Parietti li ripercorre tutti con la mente e con il cuore mentre vola in autostrada per andare a soccorrere sua madre, una donna meravigliosa, ma afflitta per molti anni da gravi sofferenze psicologiche. A ogni chilometro un ricordo, poi un altro e un altro ancora. Insieme s’impongono con prepotenza nei dettagli, nei colori, negli odori, fino a ricreare volti, fatti, emozioni di una vita intera. Con la morte della madre, il bisogno di ricostruire la storia della sua famiglia diventa incontenibile per Alba, quasi terapeutico. Un desiderio reso possibile dal ritrovamento, del tutto inaspettato, dei diari della mamma e di suo fratello Aldo, rinchiuso per tutta la vita nel manicomio di Collegno. Da quelle pagine spuntano epoche, luoghi e figure famigliari che somigliano ai personaggi di un romanzo storico di fine Ottocento. Da una parte la famiglia materna, colta e raffinata, in stretto rapporto con i Savoia, il cui aplomb è allegramente minacciato dallo zio Angelo, chiamato da tutti, a causa della sua passione per il travestimento e la sua mitomania, il «Marchese Faraone». Dall’altra la famiglia paterna, contadina, comunista, antifascista. Il nonno Antonio che non si toglie il cappello davanti a Mussolini e impedisce al futuro padre di Alba di indossare la divisa da Balilla. Un imprinting profondo, che lo porterà diciassettenne a diventare il partigiano Naviga e, in seguito, a sfuggire all’eccidio di Perletto. Alba incrocia la sua storia personale, dalla carriera agli amori con quella dei suoi avi e scrive questo libro di ricordi in compagnia degli amati fantasmi della madre, del padre e dello zio.

Da qui non se ne va nessuno è l’autobiografia famigliare di una donna di grande successo che sperimenta sulla propria pelle una consolante verità: gli affetti veri continuano a essere presenti nella vita quotidiana di ognuno di noi.

Tutto finisce, tutto ricomincia, è come l’onda che lambisce la riva per poi tornare a essere mare. Non si può fermare il tempo perché nessun attimo è felice senza il successivo. Dai diari di Grazia

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