Samael: Le vie della perdizione

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Samael: Le vie della perdizione
Autore
Antonino Pistorio
Pubblicazione
27/11/2019
Categorie
Samael è una storia cruda, a volte violenta ed esasperante, che mette in risalto le sfaccettature dell’era contemporanea proiettandola verso probabili e futuri scenari. La corruzione, la malizia, la rincorsa all'egocentrismo, l’ingordigia nei confronti della ricchezza e del potere, l’indirizzo innaturale della società attuale, vengono sintetizzati entro il contesto di una città cupa, tossica, tormentata e marcia, dal nome immaginario di Bosom City. Personaggio centrale è lo scrittore Albert Praed, animo tanto sensibile quanto ribelle. Praed si oppone al conformismo e alle regole sociali, denunciando aspramente le malefatte dei governanti, e tramite i propri romanzi descrive drasticamente la sua avversione verso i poteri corrotti che amministrano la città e il mondo. Il suo miglior amico, Evan Bucks, noto editore di Bosom, dopo avergli promesso un contratto con la casa editrice Brookin Gad, infine si rifiuta di aiutarlo e critica fortemente il suo manoscritto (dal titolo Samael) giudicandolo eccessivamente violento e critico verso i poteri forti. Evan gli consiglia di cambiare, di adeguarsi e, soprattutto, di scrivere senza esprimere il suo odio e il suo rancore contro il sistema. Albert non accetterà mai alcun consiglio di omologazione alla società. Il rifiuto di Samael pone lo scrittore verso la via del fallimento e della perdizione. La propria fidanzata, Clair, futura promessa sposa, lo lascia dopo dieci anni di fidanzamento e accusandolo di essere smisuratamente legato alla sua persona e alla sua scrittura, gli confessa di non amarlo più, fidanzandosi addirittura con Evan Bucks. L’alcol prende il sopravvento e gli antidepressivi ai quali spesso ricorre, finiscono per demolire fisicamente e moralmente il protagonista. Una notte accade qualcosa che lascia nel mistero Bosom City: Evan Bucks viene assassinato nella sua abitazione. Qualcuno lo ha decapitato nel suo letto. Il killer è abbastanza abile: non lascia tracce, né impronte, né alcun segno di intrusione. L'omicidio presenta stranamente delle similitudini con gli assassini descritti nel romanzo di Praed. L’editore è solo la prima vittima di quel che sarà una vera carneficina compiuta dal misterioso assassino contro gente di spessore e di potere, trascinando la città nel terrore di un essere inafferrabile che da un lato viene etichettato come “giustiziere” e, dall'altro, condannato a “terrorista” da neutralizzare».

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