Skymoon: Le lame perdute
- Autore
- M. M.
- Pubblicazione
- 25/11/2019
- Categorie
Ad anni luce da qui, dal tuo mondo, hai senz'altro mai pensato che ce ne fossero mille altri là fuori, pieni di chissà quali meraviglie. Lo credo anch'io e il bello è tutto lì: credere che esistano, non serve altro. Io voglio raccontarti una storia che inizia qui e ora. Una storia che si apre sotto un cielo che non è il nostro. Anzi, i cieli. "Mille altri", dopotutto, ricordi? Mi fermerò a nove, tanti quanti ospitano la storia che voglio raccontarti... l'intera storia, si intende. L'unica che spero di condividere con te e il nostro di mondo. E come questo, anche i "Nove Mondi" avevano i loro nomi, i loro popoli e le loro leggende. Prima fra tutte, era Skymoon: pensa se il sole e la luna si unissero tra loro. Pensa se lo facessero la luce e l'oscurità. Alla fine sono loro a tenere il gioco in mano; quelle due strane forze al fondamento di ogni cosa. Ma Skymoon non è una stella, né un satellite: è un vero e proprio mondo. Cosa mai possa esservi dentro, resta un mistero. Ma ci sono quelle domande cui non tutti vogliono per forza trovare risposta, come per altro non mancano mai quelli disposti a tutto pur di farlo. Come spesso, però accade, certe cose le trovi senza cercarle, al fato non gliene importa granché.
Vittima di questa verità, è stato Hunter.
La sua storia comincia a Desworld, il mondo più a Nord rispetto a Skymoon. Su un piccolo isolotto, per di più. Hunter aveva tredici anni, scontati dal primo all'ultimo, nella "Baia", insieme ad altri sei orfani, molto diversi fra loro, che col tempo chiamò "fratelli".
Una mattina come tante... non fu assolutamente come tante altre e questo è quanto. Il resto lo lascio alle pagine, che spero vorrai sfogliare avidamente una dopo l'altra.
Fino alla fine.
Vittima di questa verità, è stato Hunter.
La sua storia comincia a Desworld, il mondo più a Nord rispetto a Skymoon. Su un piccolo isolotto, per di più. Hunter aveva tredici anni, scontati dal primo all'ultimo, nella "Baia", insieme ad altri sei orfani, molto diversi fra loro, che col tempo chiamò "fratelli".
Una mattina come tante... non fu assolutamente come tante altre e questo è quanto. Il resto lo lascio alle pagine, che spero vorrai sfogliare avidamente una dopo l'altra.
Fino alla fine.
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