GELSOMINA: Storia di una tartaruga che decise di rincorrere i propri sogni

Un pomeriggio d’agosto, al termine di un violento temporale, nell’orto botanico di una città di provincia accade qualcosa d’inaspettato. Il custode trova quattro uova nascoste sotto a un sottile strato di terra, l’uomo nota delle crepe sui gusci e attende finché questi non si schiudono. Contro ogni possibile previsione, ne escono fuori quattro minuscole tartarughe che il custode decide di allevare all’interno dell’orto botanico e alle quali dà i nomi di Ortensia, Margherita, Surfinia e Gelsomina. Quest’ultima, che è la più minuta fra esse, viene rapita da una cornacchia che la trasporta fino al suo nido tra i rami di un abete, all’interno del giardino di un’abitazione. La tartaruga precipita dall’albero e, una volta a terra, fa la conoscenza di un cane e di un bambino. Nonostante la dedizione del bambino e la compagnia del cane, la tartaruga prova nostalgia dell’orto botanico e delle sue sorelle, ma, pur non potendoli raggiungere fisicamente, riesce a ritrovarli in sogno durante il letargo invernale. Passano diversi anni in cui avvengono alcuni cambiamenti significativi, ma l’evento cruciale è la scomparsa dell’orto botanico dai sogni della protagonista.Di conseguenza la tartaruga decide di provare a farvi ritorno. La protagonista, grazie alla collaborazione della cornacchia riesce ad evadere dal giardino. Inizia un viaggio che la porterà a esplorare luoghi e a conoscere animali decisamente insoliti. Superate alcune situazioni ricche di suspense il “traguardo” dell’orto botanico sembra ormai raggiunto, ma, proprio a questo punto, il buon esito dell’avventura sembra compromettersi drammaticamente. Un gesto d’imprevedibile altruismo da parte della cornacchia e il coraggio della protagonista conducono a un lieto fine, che porta con sé una sorpresa appagante.

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