Nel nome del sangue

Cosa sarebbe potuto accadere se il potere degli alchimisti del Medioevo fosse stato reale e se si fossero riuniti in una Lega di sapienti? E come sarebbe cambiata la storia se l'Ordine dei Cavalieri Templari non fosse stato scomunicato e sterminato?Magia e scienza a confronto con la forza della leggenda che si incunea nella storia. Lo scenario: l’Europa del 1300. I protagonisti: Bastiano l'alchimista e Guglielmo il templare le cui figure, dense e misteriose, si intrecciano nel basso Medioevo delle guerre e degli intrighi di potere. Sullo sfondo, la sede della Santa Romana Chiesa relegata ad Avignone, i Re, più despoti che governanti, che hanno dimenticato la sacralità della loro funzione, la peste nera, che chiude l’era delle crociate, flagellando metà del continente. Alchimisti e Templari cavalcano in testa questa fase della storia. I primi, uomini di studio come Bastiano, a volte venerati e voluti da Re e Imperatori e talvolta allontanati o derisi, per il loro presunto potere di trasmutare ogni cosa, come il piombo in oro e i morti in vivi. I secondi, guerrieri come Guglielmo, la cui storia si conclude temporalmente con le Crociate, ma inizia esattamente da lì. Un filo invisibile lega il mito alla realtà e i destini incrociati di Guglielmo e Bastiano. Una narrazione a doppia faccia unisce ciò che è stato con ciò che avremmo voluto, offrendo ai lettori alcuni tra gli strumenti possibili per costruire la “verità”. Quella verità così ben celata nella penombra della storia, che forse, come diceva Lovercraft, non esiste.

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