Mamma li Turchi: L'imbroglio della cambiale del cavalier Carmelo Agabidalà

Ogni libro, ogni racconto, ogni scritto ha la sua filosofia, che è poi quella di chi scrive, il quale non fa altro che mandare dei messaggi al lettore o a chi ha la pazienza di leggerlo. In questo caso il messaggio è quello di far conoscere una realtà tipica del mondo siciliano, ricco di buoni sentimenti, ma infarcito di fortune economiche ambigue sul filo del lecito e dell’illecito, di ingiustizie subite in nome di una giustizia poco avveduta, di interessi per la cosiddetta “robba” che sconosce e calpesta anche i vincoli di parentela, con un pizzico di nostalgia per i tempi in cui la crisi economica veniva superata ricorrendo soprattutto nell’accordare fiducia al prossimo con il ricorso alla cambiale.
Giuseppe Nasca, familiarmente detto Pippo, è nato a Catania. Vive e opera Canalicchio, una frazione di Tremestieri Etneo (CT). Pur avendo alle spalle un bagaglio di studi scientifici e applicazioni pratiche relative al suo lavoro, ha sempre curato la cultura delle lettere, partecipando a vari concorsi letterari e pubblicando diversi libri sia in lingua italiana, che in lingua siciliana.

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