La vita che volevo

Mauro è un giovane ribelle e idealista. Vive un rapporto conflittuale col padre. La vita di paese e il lavoro in campagna gli stanno sempre più stretti. Parte per Torino dove trova lavoro come operaio. Preso dal demone del denaro litiga con gli altri operi che lo accusano di fare gli interessi del padrone. Dopo un periodo di riflessione cambia atteggiamento e si schiera dalla parte dei compagni. Deluso dalla posizione del Partito Comunista e dallo stallo della lotta di classe, inviperito per il trattamento ricevuto dall’azienda, entra nelle Brigate Rosse. E nel momento più difficile della sua vita scoprirà che c’è ancora spazio per la speranza.

Tommaso Carbone ci racconta il periodo più difficile della nostra storia recente, attraverso le inquietudini, i sogni, le illusioni e i conflitti di due generazioni: quella dei padri che hanno vissuto la guerra e quella dei figli nutriti dalle ideologie del ’68, scrivendo una storia di gente comune, di affetti, di amicizie, di tradimenti, di sentimenti feriti, di rinascita.

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