Il passato non finisce mai

Le cinque della sera, nel corso della stagione estiva, erano uno di quei momenti in cui nessuno doveva disturbare Zanardelli e i montebuonesi lo avevano capito molto presto. Era in quel frangente che iniziava la preparazione della panzanella, un’altra delle sue grandi passioni, da coltivare in assoluta solitudine o in compagnia dei pochi raffinati buongustai in grado di comprendere l’importanza di quella che lui non aveva alcuna remora nell’indicare come la merenda degli dèi. A Montebuono aveva trovato l’ideale per farne qualcosa di pressoché unico, unendo il filone del forno con i pomodori locali, ma soprattutto con l’olio d’oliva extravergine della Sabina. Quando lo aveva scoperto, al suo arrivo in paese, ne era diventato un vero e proprio cantore, iniziando a studiarlo in modo da capire meglio da dove arrivasse quel vero e proprio nettare. Se non si voleva correre il rischio di finire in guardina, era meglio non provare a dubitare delle proprietà dell’olio e della sua posizione di preminenza nel panorama italiano.

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