JEKYLL & HYDE di Robert Louis Stevenson: adattamento teatrale
- Autore
- PAOLO ASCAGNI
- Pubblicazione
- 19/01/2020
- Categorie
TEATRO GOTICO 2
La compagnia «QU.EM. quintelemento» di Cremona ha realizzato e rappresentato in scena, in modalità video-teatrale, i romanzi più celebri del cosiddetto genere gotico: «Dorian Gray», «Jekyll & Hyde», «Frankenstein» e «Dracula». L’idea di base è stata quella di stimolare il pubblico a rileggere con occhi diversi questi grandi capolavori della letteratura ottocentesca (e di tutti i tempi) - con l’esplicito e dichiarato intento di rigettare i filtri banalmente horror che purtroppo ne hanno fagocitato lo straordinario valore etico ed umano.
Paolo Ascagni ha curato la selezione degli estratti dei romanzi, ha provveduto alla traduzione e ha elaborato l’adattamento teatrale; la regista Francesca Rizzi si è occupata della sceneggiatura e della drammaturgia, e ha ideato e realizzato anche le parti video, in collaborazione con l’altro attore, Danio Belloni. Ogni opera è ovviamente a sé stante, ma la compagnia QU.EM. ha voluto suggerire anche una propria chiave di lettura, individuando e lavorando su un sottile filo comune: il suggestivo ed inquietante tema del “doppio”, innervandolo dentro ai temi dominanti di ciascun romanzo.
JEKYLL & HYDE
Alla luce di quanto detto, è superfluo dire come l’opera più contrassegnata in tal senso sia, di tutta evidenza, «Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde». Proprio per questo, è bene ribadire subito che è stato assolutamente tralasciato ogni elemento spettacolaristico e da ‘effetti speciali’ della figura di Hyde, la cui presenza in scena è stata volutamente azzerata. Come negli altri adattamenti di questa collana gotica, la strutturazione del dramma è stata quindi delineata mettendo in primo piano gli altri personaggi, in particolare i due più importanti: il dr. Henry Jekyll, ovviamente, ma solo nella sua situazione di ‘normalità’; l’avvocato Gabriel Utterson, il suo miglior amico.
In sostanza, sono loro due a narrare le vicende sempre più torbide di mr. Hyde, in una serie di dialoghi che comunque fanno da contraltare ai monologhi di Jekyll, la vera struttura portante del dramma, con il preciso scopo di far emergere l’essenza più profonda del romanzo di Stevenson. La trama degli episodi è infatti solo propedeutica - per certi versi un semplice pretesto - alla reale ‘natura’ di questo magnifico testo: un viaggio interiore dentro i più oscuri recessi dell’animo umano, in quell’eterna lotta fra il bene e il male di cui le figure di Jekyll e Hyde sono evidenti trasposizioni simboliche.
La compagnia «QU.EM. quintelemento» di Cremona ha realizzato e rappresentato in scena, in modalità video-teatrale, i romanzi più celebri del cosiddetto genere gotico: «Dorian Gray», «Jekyll & Hyde», «Frankenstein» e «Dracula». L’idea di base è stata quella di stimolare il pubblico a rileggere con occhi diversi questi grandi capolavori della letteratura ottocentesca (e di tutti i tempi) - con l’esplicito e dichiarato intento di rigettare i filtri banalmente horror che purtroppo ne hanno fagocitato lo straordinario valore etico ed umano.
Paolo Ascagni ha curato la selezione degli estratti dei romanzi, ha provveduto alla traduzione e ha elaborato l’adattamento teatrale; la regista Francesca Rizzi si è occupata della sceneggiatura e della drammaturgia, e ha ideato e realizzato anche le parti video, in collaborazione con l’altro attore, Danio Belloni. Ogni opera è ovviamente a sé stante, ma la compagnia QU.EM. ha voluto suggerire anche una propria chiave di lettura, individuando e lavorando su un sottile filo comune: il suggestivo ed inquietante tema del “doppio”, innervandolo dentro ai temi dominanti di ciascun romanzo.
JEKYLL & HYDE
Alla luce di quanto detto, è superfluo dire come l’opera più contrassegnata in tal senso sia, di tutta evidenza, «Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde». Proprio per questo, è bene ribadire subito che è stato assolutamente tralasciato ogni elemento spettacolaristico e da ‘effetti speciali’ della figura di Hyde, la cui presenza in scena è stata volutamente azzerata. Come negli altri adattamenti di questa collana gotica, la strutturazione del dramma è stata quindi delineata mettendo in primo piano gli altri personaggi, in particolare i due più importanti: il dr. Henry Jekyll, ovviamente, ma solo nella sua situazione di ‘normalità’; l’avvocato Gabriel Utterson, il suo miglior amico.
In sostanza, sono loro due a narrare le vicende sempre più torbide di mr. Hyde, in una serie di dialoghi che comunque fanno da contraltare ai monologhi di Jekyll, la vera struttura portante del dramma, con il preciso scopo di far emergere l’essenza più profonda del romanzo di Stevenson. La trama degli episodi è infatti solo propedeutica - per certi versi un semplice pretesto - alla reale ‘natura’ di questo magnifico testo: un viaggio interiore dentro i più oscuri recessi dell’animo umano, in quell’eterna lotta fra il bene e il male di cui le figure di Jekyll e Hyde sono evidenti trasposizioni simboliche.
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