Città immaginarie: Gli uomini dal Milione di bugie, o come immaginiamo il mondo

In “Città immaginarie” si tracciano percorsi nelle metropoli e nell’immaginazione, sulle orme di Marco Polo, “l’uomo dal Milione di bugie”. Quest'opera di saggistica creativa si muove nello spazio, nel tempo e nelle possibilità, mappando città del suono, delle nuvole, della malinconia e dell’aldilà, dove il tempo scorre all’indietro. Darran Anderson supera i cliché della psicogeografia, senza rivisitare semplicemente il passato urbano, ma invadendolo e reinventandolo. Raccogliendo l’eredità di Borges e Calvino, il libro esamina la città dal macrocosmo globale al microcosmo delle prospettive dei suoi abitanti. Attraversa i sogni da oppiacei, i viaggi per mare, le allucinazioni dei prigionieri, la decadenza notturna, gli impossibili grattacieli sovietici, i golem predatori, le civiltà sotterranee, le profezie apocalittiche e l’opera di visionari dell’architettura come Antonio Sant’Elia, Archigram e Buckminster Fuller. “Città immaginarie” dimostra che ogni città sognata da artisti, scrittori, architetti e pazzi ha un equivalente reale e che Marco Polo non era un bugiardo. Le città immaginarie non hanno bisogno di esistere semplicemente nella finzione o nella mente. Le abitiamo già.

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