Fai la brava: Se il mostro delle favole è mio padre

Una storia vera, crudele e sconvolgente, come a volte solo la realtà può essere.
Una storia di stupro dentro le mura domestiche. Una storia di tante!
Ma questa è anche la storia di chi ha avuto il coraggio di raccontare.
«Ai bambini si dice che l’Uomo Nero non esiste. Esiste eccome! Solo che, anziché trovartelo nell’armadio o sotto il letto, a volte, purtroppo, te lo ritrovi dentro il letto.»
E se l’Uomo Nero ha i connotati del padre? Chi difende la bambina dall’Uomo Nero?
Dove sono gli altri? Dov’è la famiglia? Perché Katia una famiglia ce l’ha; ha una madre, due nonni con i quali cresce, persino una bisnonna. Eppure nessuno vede, nessuno si accorge. Quattordici anni di abusi, di stupri subiti tra quelle pareti che dovrebbero tenere al riparo un bambino dalla malvagità e dalle insidie del mondo esterno. “Perché le altre bambine sono felici?”, si domanda Katia nella normalità perversa del suo quotidiano.
Nessuno sta dalla sua parte quando, finalmente, a diciotto anni, trova il coraggio di dire BASTA! È la rabbia che la fa reagire per chiudere con quel “padre”, sfidando una società pronta a darle della puttana bugiarda, ma soprattutto per non morire.
Oggi, con la consapevolezza di madre e forte di una causa vinta contro il padre, l’autrice ha trovato anche la forza di raccontare la sua storia, perché le altre sappiano che non sono le uniche bambine infelici, che solo parlandone si può lenire l’immensa ferita e, forse, guarire. Un racconto crudo, che si attiene alla essenzialità dei fatti, mosso dalla necessità di essere una donna come le altre.
In appendice la documentazione del processo contro il padre, che ne ha sancito la condanna.

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