La badessa di Castro

La badessa di Castro è un romanzo breve, pubblicato a Parigi nel 1839, da Stendhal (1783-1842). La storia narra l'amore travagliato tra la fanciulla di illustri origini, Elena di Campireali, costretta a farsi suora, e il brigante Giulio Branciforti, sullo sfondo della campagna tirrenico-romana della metà del Cinquecento. I critici letterari lo ritengono un primo, ben riuscito, tentativo di scrittura di un nuovo filone artistico che troverà il suo più completo esemplare nel successivo La Certosa di Parma. La storia ha quasi sicuramente un fondamento storico. Pare, infatti, che Stendhal (amante della cultura e della storia italiana), durante un suo soggiorno in Italia nel 1883, si fosse ritrovato in possesso di alcune carte contenenti informazioni su pene capitali e relazioni di omicidi, entrambe di epoca rinascimentale. Di questi curiosi documenti si era fatto trascrivere quattro cronache in particolare: "Vittoria Accoramboni", "I cenci", "La duchessa di Palliano" e "La badessa di Castro", pubblicate in rivista e poi, nel 1839 in un unico libro. Nel romanzo ci sono continui riferimenti al lago Albano, alla foresta di Fajola, sfondo selvaggio della vicenda, che l'autore deve avere sicuramente visto coi suoi occhi (pare si svolga precisamente nella campagna prenestina della Roma del Cinquecento) e non dimentichiamo che Stendhal sostenne che la più bella foresta italiana fosse quella corrispondente all'odierna Ariccia (Aonia edizioni).

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