In guerra: Vita e battaglie del fotoreporter sopravvissuto a un razzo dell'isis

11 febbraio 2019. Il fotoreporter Gabriele Micalizzi è sul tetto di una palazzina a Baghuz, in Siria. Sta seguendo l’avanzata delle truppe curde contro l’Isis quando viene colpito da un razzo RPG. Si ritrova a terra pieno di polvere e sangue: ha il braccio sinistro maciullato, le dita mozzate, non vede e non sente più niente, non riesce a muoversi. E mentre aspetta soltanto di morire dissanguato ripercorre le sue guerre, quelle intime e personali e quelle vere, vissute in prima linea: dall’Afghanistan alla rivoluzione delle camicie rosse in Thailandia, dalla primavera araba alla Grecia, dalla Libia all’Iraq, dalla Palestina alla Siria. Per testimoniare quello che succede, per raccontare gli orrori della Storia, «che non si scrive con la penna ma con il sangue», per lasciare un segno. Sfida la sorte, Gabriele, rischia di morire ogni giorno, documenta la crescita e l’incubo dell’Isis, vede morire vecchi, madri e bambini, piange il suo amico fraterno, caduto sul campo, ma non si rassegna, non si ritira. Fino al giorno in cui tutto potrebbe fermarsi sotto le schegge di quel razzo. E in cui tutto, invece, ricomincia, ancora più vero, più forte, più testardo.

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