Strade rotte: Settemila chilometri in ciabatte dall'Africa occidentale all'Italia

Due anni in viaggio lungo settemila chilometri; due sedicenni partiti dal piccolo Gambia per chiedere asilo in Italia. Con i mezzi più disparati, a volte solo le proprie ciabatte, hanno viaggiato attraverso Gambia, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger, Algeria e Libia senza né documenti né carte geografiche. Sono passati leggeri, conoscendo il valore della parola abarakàgrazie –, dentro un pezzo di mondo e di umanità capace di regalare sprazzi di paradiso e di rappresentare senza sconti l’inferno. Hanno attraversato foresta, deserto, mare; conosciuto luoghi che non avrebbero mai pensato esistessero; incontrato civiltà sul filo della sopravvivenza. Hanno incontrato molte persone, alcune disposte a rinunciare all’anima per inseguire i propri profitti, altre no.
Dopo l’arrivo in Italia, sono stati accolti da una famiglia che, aderendo al progetto di accoglienza diffusa di una piccola cooperativa locale, li ha ospitati a casa propria, in una città con le montagne all’orizzonte.
“Chi scrive accoglie gli altri, ne vede la complessità, dedica loro tempo. Non li riduce a numeri o statistiche. Non vede cliché. Sente i loro odori, percorre i loro corpi, sente le fruste, gli insulti e le offese. Si mette i loro occhi. E, grazie a quest’esperienza, si avvicina”. (Igor Brunello)
“In questo libro si cela, nella poetica della narrazione e nell’umanità delle vicende occorse, un piccolo tesoro”. (Luca Agostinetto)

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