Non c'ero mai stato

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Non c'ero mai stato
Autore
Vladimiro Bottone
Pubblicazione
27/02/2020
Valutazione
1
Categorie
Dopo trent’anni trascorsi in una casa editrice del Nord, Ernesto Aloja è tornato nella sua città d’origine: Napoli. Qui, nel luogo dei suoi traumi giovanili e nel vuoto di giornate senza più lavoro, combatte i propri fantasmi con gli antidepressivi e il sesso, praticato con donne che gli consentono ampi margini di sicurezza psicologica. Poi però riceve un dattiloscritto: un romanzo chiaramente autobiografico, opera di una donna giovane con una spiccata vocazione alla promiscuità. Il testo è tecnicamente immaturo, ma sa far rivivere l’eros. Aloja è turbato dal racconto di un triangolo erotico che gli riporta alla mente Patrizia Ferraro, la ragazzina, a suo tempo amante del padre, di cui ha seguito negli anni la rovinosa parabola esistenziale da lui stesso, in certa misura, provocata. Ernesto vorrebbe liberarsi del dattiloscritto, ma Lena Di Nardo, l’autrice, va a trovarlo a casa. È una trentenne dal magnetismo disturbante, che condivide i destini nomadi e i mille lavoretti precari dei suoi coetanei oltre che l’ambizione, altrettanto generazionale, di riscattare l’assenza di prospettive attraverso la scrittura. La vita di Lena è agli antipodi di quella di Aloja: lui abita in una casa panoramica al Corso Vittorio Emanuele, lei è una outisder della periferia e una predestinata a non farcela. Aloja, che da editor ha sempre fatto nascere romanzi, ora ha la tentazione di creare, da tutor, una romanziera. Hanno così inizio gli incontri settimanali, che scandiranno un apprendistato reciproco: di Lena alla scrittura, di Aloja alla vita.

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Non c’ero mai stato | Vladimiro BottoneRecensioniLibri.org

Con una scrittura elegante e chiara, Vladimiro Bottone riesce a creare un romanzo conturbante e misterioso in cui lo scontro generazionale tra Ernesto e Lena assumerà delle pieghe man mano più psicologiche. Leggi tutta la recensione

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