Rodi - il sorriso del Colosso

Nel 226 a.C., anno del grande terremoto, nella ricchissima e decadente Rodi s’intrecciano ambizioni e desideri di uomini e demoni. Filosofia, scienza e stregoneria sono una cosa sola, che dà la padronanza di potenti tecnologie oggi perdute; il clero di Elio-Apollo mira all’egemonia, sradicando tradizioni antiche e il credo negli altri Dèi; divinità con menti e fini inumani giocano con le vite dei mortali, che possono solo illudersi di cambiare il loro destino… e quando le spade si scoprono inutili, ben pochi sono gli eroi. In tredici racconti tra weird e sword and sorcery, il terremoto che distruggerà il Colosso, divenuto simbolo d’un mondo incomprensibile, s’avvicina sino a compiersi.

I racconti sono autonomi, ma ci sono rimandi e protagonisti che altrove risultano comparse, creando un unico filo conduttore. Ogni racconto è seguito da una breve nota che illustra spunti e curiosità meno note della mitologia greca e della storia dell’epoca.

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Andrea Guido Silvi

Recensione www.scrittorindipendenti.comAndrea Guido Silvi

Oggi mi occupo di un altro testo targato Italian Sword & Sorcery Books, una casa editrice indipendente fondata dall’Associazione Culturale Italian Sword & Sorcery. In questi anni abbiamo imparato ad apprezzarla per la qualità dei testi e ancor più per l’originalità delle ambientazioni, frutto della commistione fra mito, ricostruzione storica accurata ed elementi fantastici. Una caratteristica pressoché costante, capace di rendere le ambientazioni fortemente caratterizzate e a mio parere degne di nota. Il testo di oggi, intitolato Rodi – Il sorriso del Colosso, di Andrea Guido Silvi si inserisce perfettamente nella matrice base che tanto mi fa apprezzare questo editore. Si tratta infatti di un’antologia molto particolare, all’interno della quale le speculazioni filosofiche e le digressioni a carattere mitologico si intrufolano con una certa costanza. Per quel che mi riguarda posso dire di aver apprezzato molto questi stralici di “alti pensieri” e gli spunti di riflessione conseguenti. Certo, è bene sapere a ciò che si va incontro. Sono interventi che spezzano il ritmo della narrazione, per cui a qualcuno potrebbero non esser graditi. Per tornare alla peculiarità di questi racconti parto con l’ambientazione: tutti ruotano attorno al glorioso passato dell’isola di Rodi. Ce la presenteranno passo dopo passo, racconto dopo racconto, approfondendone culti e personaggi di spicco, commerci, usi e costumi. E non ci sarà spazio solo alla ricostruzione storica, ma alla deliziosa fantasia dell’autore. Avremo a che fare con filosofi contaminati dalla bramosia di conoscenza sino al punto da diventare dei veri e propri maghi neri. Incontreremo tecnologie bizzarre e invenzioni “fuori dal tempo”, automi e macchine strappa anima, trovandoci catapultati quindi in un passato ancor più affascinante in quanto ben ricostruito ma con semidei, maghi filosofi e tecnologie destabilizzanti capaci di rendere l’ambientazione del tutto particolare e ben riuscita. Complimenti all’autore quindi. La figura stessa di Memnone, in qualità di vero e proprio Genius loci, mi ha molto affascinato così come la rivisitazione della genia dei Telchini. Insomma, non c’è da annoiarsi, tutt’altro. Prosa scorrevole e naturale, dialoghi calzanti e personaggi ben costruiti rendono l’antologia adatta a tutti coloro che amano dell’ottimo intrattenimento accompagnato da solide basi storiche e che prediligano ottenere anche qualche spunto di riflessione con cui dilettarsi, magari fra uno scontro all’arma bianca e una lite fra semidei. Nulla da eccepire neppure sulla qualità del prodotto libro: ottimo editing e impaginazione, cover spettacolare e gradevole la trovata del commento finale a ogni racconto da parte dell’autore con qualche pillola storica, o sagaci commenti relativi alle scelte intraprese per “riadattare” storia e leggende. Veramente piacevole. Che dire il voto finale è sempre difficile da attribuire. Direi un 7,5, non vado oltre per il mio solito problema con i racconti e la difficoltà che riscontro dell’empatizzare con i personaggi nei ristretti spazi della tipologia narrativa, preferendo di gran lunga gli ampi margini concessi da novelle più corpose e romanzi. Non oso immaginare quanto bello sarebbe stato un intero romanzo messo in opera sullo stesso palcoscenico. Speriamo l’autore ce lo conceda. Andrea Guido Silvi è sicuramente uno scrittore da seguire. Antologia assolutamente consigliata! Recensione su scrittorindipendenti Leggi tutta la recensione

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