Arco iris de mi alma (Classici della Fantascienza Italiana)

FANTASCIENZA - Era stata la sua casa molti anni prima. E ora ci tornava per svelare un mistero che traeva le sue radici nella sua stessa infanzia. Premio Italia 2009

Rafael non aveva mai dimenticato quell'uomo, quell'americano che l'aveva salvato dalla strada. In qualche modo ne aveva fatto il suo modello e tale era rimasto anche quando, adottato da una famiglia italiana, aveva abbandonato la miseria e gli stenti per vivere la vita di un ragazzo europeo benestante. Poi anche questo era svanito, mentre l'Italia sprofondava in una crisi senza fine. Ma attraverso tutte le traversie Rafael aveva davanti a sé un destino, ed era legato a quell'uomo, quell'americano il cui ricordo non era mai svanito del tutto. E che era legato a un mistero che andava aldilà di ogni immaginazione.

Alessandro Fambrini, nato a Seravezza (Lucca) nel 1960, lavora presso l'Università di Trento. Si occupa di letteratura tedesca di Ottocento e Novecento; in particolare dei rapporti tra avanguardia e tradizione nel fin de siècle come lente d'ingrandimento per una definizione e una migliore comprensione della modernità.Ha pubblicato lavori tra gli altri su Kurd Laßwitz ("Apoikis, ovvero I sogni della scienza sono un mondo senza scienziati", 1999), Egon Friedell ("Egon Friedell precursore dello Steampunk?", 2002), Franz Kafka ("Tentativi di evasione. Kafka e Houdini", 2003). Al fantastico e alla fantascienza ha dedicato e dedica un impegno non secondario come autore (racconti e romanzi su numerose pubblicazioni del settore, tra le quali "Urania" e "Robot") e come critico (numerosi i suoi articoli e saggi pubblicati su "Futuro Europa", "Robot", "Nova sf*" e "Anarres", che ha fondato insieme a Salvatore Proietti nel 2012).

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