Gli arcieri e altre storie di guerra - Il terrore (Lo specchio opaco)

La Prima Guerra Mondiale era da poco iniziata. I soldati inglesi combattevano su suolo belga e in patria i lettore richiedevano letteratura eroica.
Un libro avvincente per intensità emotiva, convincente per trama narrativa e tuttavia misterioso per quanto affida ad un marcato immaginario collettivo che supera lo spazio e il tempo.
Cosa resta, infatti, a un soldato inchiodato al fango di una lurida trincea e assalito da torme di nemici feroci, se non l'apparizione mirabile di schiere lucenti di Angeli Arcieri, che combattono con lui e per lui fino alla vittoria?
È una realtà, non un'allucinazione.
Di fronte alla morte si fondono sempre il Cielo e la terra, il sublime e la brutalità. Anzi, la morte, riposo del soldato, sta in questo crogiuolo di luce e di sangue.
E il risveglio è un incanto di pace, un Paradiso.
Così da sempre. Lo testimoniano i protagonisti: quelli del remoto passato omerico, quelli di ieri e di oggi.
Al sopraggiungere della morte, la vita se ne va e in quell'attimo si affollano le esperienze del lungo vissuto e scorrono come in un film. Il tempo si ferma, un secolo si comprime in un attimo, nel balenio d'un raggio riflesso da un ostensorio.
Siamo alla "luce abbagliante” che richiama epiche gesta, siamo al mito che si confronta con l'orrore della guerra.
Intanto la minuziosa descrizione dei luoghi e i precisi cenni sul comportamento degli uomini danno vita ad un fantastico, misterioso, religioso paesaggio dell'anima.

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