Venezia in Catene: Quando restammo bloccati in laguna
.....una Laguna ghiacciata e irreale, sozzure e corpi immondi di bestie e di umani, nei campielli, lungo le rive e nei canali. Fame e gelo, terrore, disperazione e morte.
Famiglie di veneziani disperati, bambini con la manina alzata, che chiedevano la carità, seduti sugli scalini del ponte di Rialto, così tanti che, per passare, bisognava scavalcare chi ancora era vivo e chi era morto.
Visione apocalittica di quella che fu la città più grande e più bella del mondo.
Una Storia vera e atroce, un quadro che nessun pittore ha mai dipinto.
Una Storia che nessuno ha mai raccontato, perchè Venezia non era più la Serenissima, la sua leggenda era finita e ora la città, con le sue isole e la sua laguna, faceva parte di un tempo indefinito.
Correva l'anno del Signore 1813 ......
.....dopo mille trecento anni di Indipendenza e gloria, i veneziani sopravvisuti erano invasi dall'esercito di Napoleon francese, a sua volta assediato dagli eserciti coalizzati degli inglesi e dell'Impero: nemici fuori a bloccare la città e il suo porto con le catene, per non far entrare o uscire i bastimenti, nemici dentro a governare con creudeltà e pugno di ferro.
Incubi atroci che richiamano armageddon, la battaglia finale.
Eppure, eppure........
.....i teatri funzionavano, i casini e i casinò erano aperti, il Natale si festeggiò alla grande, a capodanno fuochi e botti e il Carnevale si iniziò divertendosi bene.
Poi, di colpo, veneziani, muranesi, buranelli e chioggiotti tutti, si resero conto di essere arrivati alla fine del mondo.
Fino al giorno della "Liberazione", da parte di due 'Anzoli vignui dal paradiso'
Fu quello, senza cibo nèacqua, nè vini, il più lungo assedio della Storia dell'Umanità.
Famiglie di veneziani disperati, bambini con la manina alzata, che chiedevano la carità, seduti sugli scalini del ponte di Rialto, così tanti che, per passare, bisognava scavalcare chi ancora era vivo e chi era morto.
Visione apocalittica di quella che fu la città più grande e più bella del mondo.
Una Storia vera e atroce, un quadro che nessun pittore ha mai dipinto.
Una Storia che nessuno ha mai raccontato, perchè Venezia non era più la Serenissima, la sua leggenda era finita e ora la città, con le sue isole e la sua laguna, faceva parte di un tempo indefinito.
Correva l'anno del Signore 1813 ......
.....dopo mille trecento anni di Indipendenza e gloria, i veneziani sopravvisuti erano invasi dall'esercito di Napoleon francese, a sua volta assediato dagli eserciti coalizzati degli inglesi e dell'Impero: nemici fuori a bloccare la città e il suo porto con le catene, per non far entrare o uscire i bastimenti, nemici dentro a governare con creudeltà e pugno di ferro.
Incubi atroci che richiamano armageddon, la battaglia finale.
Eppure, eppure........
.....i teatri funzionavano, i casini e i casinò erano aperti, il Natale si festeggiò alla grande, a capodanno fuochi e botti e il Carnevale si iniziò divertendosi bene.
Poi, di colpo, veneziani, muranesi, buranelli e chioggiotti tutti, si resero conto di essere arrivati alla fine del mondo.
Fino al giorno della "Liberazione", da parte di due 'Anzoli vignui dal paradiso'
Fu quello, senza cibo nèacqua, nè vini, il più lungo assedio della Storia dell'Umanità.
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