IL BASTARDO (Mariano D'Angelo Vol. 1)

È la storia di Apollonio, chiamato da tutti Spurio per ricordargli che è un Bastardo, figlio di un romano e di una greca.

Spurio non per cercare di farsi accettare dai suoi concittadini diventa un guerriero eccezionale, un eroe, capace di combattere come una furia. Ciononostante non riesce a farsi accettare incondizionatamente dai romani.

Durante una battaglia sul monte Algido, mentre era intento a servire Roma, un potentissimo magistrato romano, Claudio, con l’inganno gli sottrae la figlia.

Comincia così la guerra personale di Spurio che lo porterà a uccidere, a tradire, ad amare.

La storia è concepita con un taglio molto moderno. Nessuno dei protagonisti è totalmente buono o malvagio; in ognuno albergano sentimenti contrastanti. Le vicende dei personaggi sono intrise di sentimenti a tinte forti e anche i rapporti personali si rivelano talvolta ambigui.

La Roma della repubblica, in cui è ambientato, è una società dura a tratti selvaggia e nelle pagine del romanzo sono descritti sia i momenti più bassi dell’animo umano, che i gesti più eroici che si possano immaginare.

Le vicende si susseguono con continui colpi di scena e con il ritmo narrativo delle migliori serie televisive. Infatti il complimento più bello e più ricorrente dei lettori è che la trama avvincente li ha “costretti” a leggerlo nel minor tempo possibile.

La guerra del Bastardo è contro l’ingiustizia, contro l’inganno, ma anche contro se stesso, uno dei nemici più potenti con cui è costretto a combattere.

Per le sue descrizioni senza filtri il romanzo è consigliato ad un pubblico adulto.

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