Lo spazio deserto (Urania)

Anna Kearney vede la sua casa prendere fuoco, ma le fiamme sono statiche e non fanno fumo. L'esploratore illegale Vic Serotonin scompare in un'anomalia fisica che fino ad allora gli aveva permesso di vivere e prosperare. I suoi amici comprano un'astronave per raccogliere i bizzarri manufatti del circo di Sandra Shen, un avatar dell'elusiva creatura nota come Shrander, mentre una teoria di cadaveri apparsi dal nulla comincia a levitare verso i soffitti delle case. Poi una voce senza corpo annuncia: "Mi chiamo Pearlant e vengo dal futuro". Questi fenomeni apparentemente dissociati sono riconducibili, peraltro, all'anomalia più spettacolare del romanzo: il Fascio Kefauchi, gigantesca "singolarità" astronomica popolata di soli artificiali e residui di antiche civiltà extraterrestri che abbiamo già conosciuto in due splendidi romanzi di Harrison, Luce dell'universo e Nova Swing, entrambi pubblicati su "Urania" con grande successo.

M. JOHN HARRISON Nato in Inghilterra il 26 luglio 1945, ha pubblicato il primo romanzo, The Pastel City, nel 1971: "Urania" lo ha tradotto nel n. 809 con il titolo La città del lontanissimo futuro. Luce dell'universo (Light, 2002, apparso nel n. 26 dei nostri supplementi) ha vinto i premi James Tiptree e Arthur C. Clarke. Nova Swing (2006) è un romanzo che si accompagna idealmente a Light, di cui Lo spazio deserto (Empty Space, 2012) condivide alcuni personaggi e il colossale sfondo galattico.

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