La misura del mondo
- Autore
- Daniel Kehlmann
- Pubblicazione
- 09/07/2014
- Valutazione
- 1
Nel 1828, Gauss, matematico, fisico, astronomo, al momento direttore dell'osservatorio di Gottinga, dove vive con la seconda moglie Minna e i figli, viene invitato da Alexander von Humboldt, esploratore, geografo e scienziato, a Berlino, dove si svolge un congresso di scienziati tedeschi. Gauss non ha nessuna voglia di parteciparvi, non ama viaggiare, la gente non gli interessa, è un tipo solitario, pedante e scorbutico, ma Humboldt è più testardo e riesce a convincerlo.
L'incontro fra due delle menti più geniali della Germania illuminista fornisce all'autore l'occasione di narrare le incomparabili vite dei due personaggi, dall'infanzia al 1828 passando per il viaggio e il trattato che hanno fondato la geografia e la matematica moderne.
Kehlmann descrive l'ambiente politico e accademico della Prussia, della Francia, della Spagna, delle Americhe e della Russia. Racconta di rapporti familiari, affetti e amori, di scienziati alle prese con i più svariati e originali campi di studio, riferisce di guerre e colonialismo, di schiavi e rivoluzioni, di bustarelle e sedute spiritiche, scende nella mente dei due protagonisti svelandone sogni e ideali, idiosincrasie e intuizioni, creando un mozzafiato romanzo d'avventura costruito su una fulgida ironia. Prende per mano il lettore che si ritrova a viaggiare con Humboldt su traballanti canoe, a salire le più alte montagne, a scendere nei crateri e a viaggiare su navi che non si sa bene come raggiungono le loro mete, a seguire con chiarezza le scoperte di Gauss, a sorridere delle sue manie, ad appassionarsi alle sue idee, al suo modo di vedere il mondo e la vita, di guardare al futuro.
Un romanzo intelligente, brillante, divertente, ricco di humour; il ritratto irridente ma appassionato e devoto dell'epoca di massimo splendore della cultura tedesca: i mostri sacri, da Goethe a Kant, scendono dal piedistallo e diventano esilaranti personaggi di una commedia fondata su un'assoluta accuratezza storica.
L'incontro fra due delle menti più geniali della Germania illuminista fornisce all'autore l'occasione di narrare le incomparabili vite dei due personaggi, dall'infanzia al 1828 passando per il viaggio e il trattato che hanno fondato la geografia e la matematica moderne.
Kehlmann descrive l'ambiente politico e accademico della Prussia, della Francia, della Spagna, delle Americhe e della Russia. Racconta di rapporti familiari, affetti e amori, di scienziati alle prese con i più svariati e originali campi di studio, riferisce di guerre e colonialismo, di schiavi e rivoluzioni, di bustarelle e sedute spiritiche, scende nella mente dei due protagonisti svelandone sogni e ideali, idiosincrasie e intuizioni, creando un mozzafiato romanzo d'avventura costruito su una fulgida ironia. Prende per mano il lettore che si ritrova a viaggiare con Humboldt su traballanti canoe, a salire le più alte montagne, a scendere nei crateri e a viaggiare su navi che non si sa bene come raggiungono le loro mete, a seguire con chiarezza le scoperte di Gauss, a sorridere delle sue manie, ad appassionarsi alle sue idee, al suo modo di vedere il mondo e la vita, di guardare al futuro.
Un romanzo intelligente, brillante, divertente, ricco di humour; il ritratto irridente ma appassionato e devoto dell'epoca di massimo splendore della cultura tedesca: i mostri sacri, da Goethe a Kant, scendono dal piedistallo e diventano esilaranti personaggi di una commedia fondata su un'assoluta accuratezza storica.
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Recensioni e articoli
Sulle spalle dei giganti — Il Consigliere Letterario
Nel complesso La misura del mondo resta un buon libro, scritto con abilità e furbizia, vivace, spigliato e coinvolgente, la cui lettura mi sento di consigliare; Kehlmann, bisogna ammetterlo, è un esteta dello scherzo cui si può facilmente perdonare qualche inciampo. Leggi tutta la recensione
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