UN LUNGHISSIMO VIAGGIO: Un uomo alla ricerca della dignità nella vita e nella morte

Eutanasia. Dolce morte. La morte è parte della vita.
Per Fiorenzo Troisi, settant’anni, architetto di fama mondiale, mai frase risultò più assurda, ripensando al momento di quando l’aveva letta. La morte: Fiorenzo non aveva mai pensato a questa possibilità; certo, prima o poi, tutti si deve morire, ma non ora, non lui, che ha ancora un sacco di cose da fare. La diagnosi del suo medico era stata impietosa: pochi mesi di vita.
La morte è una cosa naturale, nessuno lo nega, ma la dipartita deve avvenire con dignità, con rispetto per sé stessi e verso le persone che si amano. Pensieri che offuscavano da giorni la mente di Fiorenzo Troisi, e allora, perché non terminare la propria esistenza mettendo in pratica un modo veloce e decoroso. Può l’essere umano sostituirsi a Dio? Esiste una maniera di passare il confine della propria coscienza e di essere traghettato verso l’aldilà?
Questa che andrete a leggere non è una storia triste: è semplicemente il racconto di una persona che non si arrende all’evidenza e tenta, con l’aiuto della persona amata, una traversata indolore verso l’ignoto.

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