Attraverso alcuni capolavori della pittura e del disegno, riprodotti a colori in queste pagine, Eleonora Marangoni ci accompagna a leggere il capolavoro proustiano come una sconfinata galleria di immagini dipinte, dove i colori sono i fili impalpabili che ci permettono di attraversarla. Nella Recherche, infatti, scrive Marangoni, “il colore non è importante in quanto viene raccontato, è importante perché egli stesso racconta”. Nella sua Introduzione il premio Strega Alessandro Piperno chiarisce immediatamente la prospettiva dell’autrice: “Sotto la graziosa egida del divertissement, Eleonora Marangoni si interroga su uno dei misteri più avvincenti della Recherche: lo stile in cui è scritta, o, se preferite, la materia prelibata da cui è composta. Lo fa in modo spigliato, a tratti addirittura spericolato. Partendo da una convinzione che mi pare incontestabile: ‘Il colore sta allo stile come il disegno sta alla trama, e le grandi opere non sono, in fondo, che una combinazione riuscita dei due elementi. Ma uno dei due finisce sempre col prevalere sull’altro e in pittura, come in letteratura, si è coloristi o disegnatori’. Eleonora Marangoni va al cuore del problema proustiano. A lei interessa l’origine, la radice. La teoria dei colori proustiana si chiama Memoria, e tale teoria diventa prassi grazie allo stile. È questo il misterioso travaso che interessa all’autrice di Proust a colori”. Un volume prezioso per gli appassionati dell’autore della Recherche, e la strenna ideale per un regalo da intenditori.
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