Mani scure intrecciano nastri, legano vite. Dalle labbra, si levano antiche parole rituali, sussurri e promesse. E nessuno le potrà sciogliere. Neppure l’arroganza, neppure il tempo.
Oltre vent'anni dopo, a Vicenza, cose strane accadono. Gertrude e Ascanio non lo confesserebbero mai: c’è una zona ad alto tasso erogeno in città. Fluidi magnetici attraversano il centro città e lo rendono zona calda, percorso da correnti di attrazione irresistibile. Ogni volta che ne calpestano il suolo, Gertrude e Ascanio, - due sconosciuti che credono di essere tali l’uno per l’altro - , piegano le ginocchia per la forza del desiderio, senza un apparente motivo, fino a quando i loro occhi s'incrociano, le loro mani si sfiorano e la passione divampa.
Lei avvocatessa laureata di fresco, troppi ricci e troppo biondi; lui, pelle nera, nome altisonante, ingegnere: cercheranno di soddisfarsi velocemente e poi di evitarsi, di soddisfarsi ancora, di scacciare l’altro dalla città.
Tra odio, passione e infine un amore difficile da confessare…
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NdA : Ho fondato nel 1989 la sezione italiana di SOS Racisme di Harlem Desire e sono madre di una bellissima ragazza mulatta. Il Rito è un romanzo sferzante, dove i personaggi danno voce a pregiudizi e affermazioni scorrette di tenore razzista, perché questo accade nella realtà, l’intento non è ovviamente sottoscrivere questi contenuti, ma affrontarli per ciò che spesso sono: un misto di paura e superficialità. Ho voluto dar voce ai pregiudizi per consentire al lettore di misurarsi con essi. È la storia d’amore che continua dall’infanzia alla maturità tra due ragazzini ugualmente emarginati: una bimbetta che si fa la pipì adosso e un bimbetto di colore oscuro. Si riveleranno splendidi combattenti, in un quadro sociale dove non si salva veramente nessuno nemmeno i protagonisti (nel senso che anche i protagonisti hanno le loro mancanze, ma finisce bene neh :-)i, ma tutti vengono a patti con le proprie paure . C’è un solo personaggio auntenticamente malvagio, il luogo del male assoluto, il predatore. E questo lo facciamo morire male, ve lo garantisco. (Monica Montanari)
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