CRONACHE UNIVERSITARIE

Name: CRONACHE UNIVERSITARIE
Author: Francesco Fai

Autore: Francesco Fai
Pubblicazione: 14/11/2022

Elena è stata il mio primo amore, il mio primo bacio, la mia prima volta. Elena è stata la prima e più grande delusione.
Per quasi due anni non ho voluto vederla nonostante i suoi infiniti tentativi di riconciliazione. La rabbia e la delusione nei suoi confronti mi portarono a passare due anni della mi vita trascurando ogni rapporto di natura sentimentale con l’altro sesso e a dedicarmi totalmente ad altre passioni: lo studio, la piscina e la palestra.
Il risultato è stato tutt’altro che vano mi licenziai dal liceo a pieni voti, riempii di muscoli un corpo prima alto e allampanato.
Finita la scuola avvertii in me un forte cambiamento. Mi sentivo bene, mi sentivo finalmente libero ed avevo riacquistato la voglia di conoscere nuove persone, di affrontare le nuove sfide.
Il mese di agosto lavorai come bagnino, fu travolgente.
Sapevo di piacere alle ragazze. Ero consapevole di come mi guardava l’altro sesso da quando il mio fisico sottile, vuoi con la normale crescita, vuoi con l’esercizio fisico quotidiano, si era completamente modificato. L’altezza non mi era mai mancata, da sempre ero una decina di centimetri sopra la media, ma adesso le spalle erano larghe ed i muscoli ben definiti. I miei lineamenti erano scuri e marcati mentre il carattere generalmente aperto non mancava di momenti ombrosi e solitari. Sì, sapevo di piacere, mi era palese che esercitavo nell’altro sesso un interesse vivido ed ora, dopo tanto negarsi, era giunto il momento di goderne.
Passai il mese di agosto in modo assolutamente smodato, ogni volta alzando l’asticella del possibile ed ogni volta trovando una sponda più che licenziosa nell’altro sesso che alimentava ulteriormente la mia libido.
Erano tutte più grandi di me, ed erano quasi tutte impegnate ma la voglia di vacanza, la voglia di uscire dalla routine quotidiana, la voglia di avventura, la voglia di portare a casa un ricordo segreto le rendeva tutte ugualmente zoccole, pronte a superare il proprio limite ed in ultima analisi vogliose di scoparsi il bagnino.
Appresi molto da quelle più grandi, mi esercitai con quelle più giovani riscontrando il loro gradimento ed il loro piacere. Constatai che ciascuna di loro non cercava il principe azzurro, quello che semplicemente le faceva stare bene, quelle con cui metter su famiglia ed avere dei figli, ma soddisfatta la prima necessità, cercavano l’uomo che esaltava la loro voglia di essere donna, quello che la faceva palpitare e soddisfaceva le loro fantasie, quello che la prendeva per soddisfarsi e che così facendo le soddisfa. Sognavano il principe azzurro ma volevano farsi sbattere dal pirata ed io in quel ruolo mi trovavo magnificamente.
Con la fine dell’estate, lasciato il lavoro da bagnino, esaurito la mia rabbia e il mio senso di rivincita, spinto di amici e parenti, e non ultimo dal desiderio di farlo, mi riavvicinai a Elena e da lì a poco finii di nuovo tra le sue braccia.
Settembre volo via al rumore dei grandi combattimenti tra pirati e con Elena, novella Teuta, scrivemmo le nostre nuove regole per la filibusta, trovammo e condividemmo tesori immensi ed insieme ogni volta li sotterravamo nel nostro animo in attesa del maturare del tempo: era troppo presto per noi per chiudersi a tutti e nutrirci solo di noi stessi.
Ottobre confermò la giusta intuizione. Conoscevamo i nostri interessi, conoscevamo le nostre passioni e se per quelle sentimentali, carnali e morbosi eravamo certamente fatti l’uno per l’altro per i percorsi di studio-lavoro le strade erano diverse. Con l’inizio del campionato di calcio Elena ebbe la sua occasione di mettersi in mostra come giornalista sportiva in una tv locale. Non le permisi di rinunciare, nonostante la necessità del suo trasferimento, l’aiutai a sistemarsi e ci rendemmo liberi di percorrere le nostre strade nella convinzione che non ci saremmo mai davvero persi.
Buona lettura
Francesco Fai

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