La vita resta negli occhi
- Autore
- Francesca Crippa
- Pubblicazione
- 19/10/2022
- Categorie
All’interno troviamo 82 storie brevi che si articolano in un’unica vita, quella di ognuno di noi.
L’autrice, Francesca Crippa, riesce a fermarsi – e allo stesso tempo a fermare – ciò che scorre quotidianamente accanto, con un atteggiamento che richiede pazienza e ascolto, empatia e cura verso gli accadimenti che appaiono a volte troppo veloci e fugaci per poterli afferrare, per cogliere le possibili sfumature che ad un occhio disattento o distratto potrebbero anche sembrare statiche, indefinite o inconsuete.
Invece la vita è lì che si annida e che si concede, come dono per chi sa grattare via la superficie andando oltre e in profondità.
In questi racconti ci sono i sentimenti che ci prendono alla sprovvista, l’inaspettato delle notizie che ci ferma il respiro, quelli che difendiamo anche quando non ce ne rendiamo conto, ciò da cui fuggiamo perché ci sembra troppo intenso da sostenere.
Sarà proprio negli occhi, che l’autrice e il lettore si sovrapporranno per farli diventare un unico sguardo ampio, che tutto si rifletterà come sopra ad uno specchio dove ogni pagina si trasformerà in qualcosa di più. Se guarderemo bene, infatti, vedremo noi stessi con le nostre speranze, illusioni e delusioni, amori perduti e ritrovati, sospesi che ci chiamano. Saremo noi le due conchiglie sulla sabbia, tra i palazzi di Milano. Sempre noi,che abbiamo stretto troppo la curva con la nostra Micra o che passeggiamo accanto al dormitorio della stazione. Ci verranno mostrate situazioni talmente plausibili da ergersi a particolare che solo noi pensavamo di conoscere o di aver vissuto. In questa ottica, sarà la voglia di vivere ogni attimo che sentiremo pulsarci nel petto e nei polsi, perché riconosceremo le sfide e la sincerità nel vederle, custodite dai personaggi che rincuoreranno il nostro timore nel crederci soli.
Questo libro erode le prospettive, come fa l’acqua alla roccia.
Ogni racconto sgretola una certezza e una paura, fino ad aprirci verso l’unico modo nel quale vale la pena vivere: pienamente.
L’autrice, Francesca Crippa, riesce a fermarsi – e allo stesso tempo a fermare – ciò che scorre quotidianamente accanto, con un atteggiamento che richiede pazienza e ascolto, empatia e cura verso gli accadimenti che appaiono a volte troppo veloci e fugaci per poterli afferrare, per cogliere le possibili sfumature che ad un occhio disattento o distratto potrebbero anche sembrare statiche, indefinite o inconsuete.
Invece la vita è lì che si annida e che si concede, come dono per chi sa grattare via la superficie andando oltre e in profondità.
In questi racconti ci sono i sentimenti che ci prendono alla sprovvista, l’inaspettato delle notizie che ci ferma il respiro, quelli che difendiamo anche quando non ce ne rendiamo conto, ciò da cui fuggiamo perché ci sembra troppo intenso da sostenere.
Sarà proprio negli occhi, che l’autrice e il lettore si sovrapporranno per farli diventare un unico sguardo ampio, che tutto si rifletterà come sopra ad uno specchio dove ogni pagina si trasformerà in qualcosa di più. Se guarderemo bene, infatti, vedremo noi stessi con le nostre speranze, illusioni e delusioni, amori perduti e ritrovati, sospesi che ci chiamano. Saremo noi le due conchiglie sulla sabbia, tra i palazzi di Milano. Sempre noi,che abbiamo stretto troppo la curva con la nostra Micra o che passeggiamo accanto al dormitorio della stazione. Ci verranno mostrate situazioni talmente plausibili da ergersi a particolare che solo noi pensavamo di conoscere o di aver vissuto. In questa ottica, sarà la voglia di vivere ogni attimo che sentiremo pulsarci nel petto e nei polsi, perché riconosceremo le sfide e la sincerità nel vederle, custodite dai personaggi che rincuoreranno il nostro timore nel crederci soli.
Questo libro erode le prospettive, come fa l’acqua alla roccia.
Ogni racconto sgretola una certezza e una paura, fino ad aprirci verso l’unico modo nel quale vale la pena vivere: pienamente.
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