Fra luce e Tenebre: Le terre dell'oblio
Francesco Gnutti è un esordiente e non uno scrittore. Presentarmi come tale, sarebbe da parte mia un arrogante atto di presunzione. In realtà sono un esordiente nel Self publishing, ovvero appartengo a quella fascia di persone che, pur non avendo le conoscenze, gli strumenti e la preparazione adeguata soddisfano la loro vena di cantastorie per poter esprimere varie tipologie di concetti e di racconti, a volte veri a volte surreali. Ho scritto un po' di libri su varie tematiche con Amazon kdp. Devo dire che i miei lavori apparivano grezzi, inconsistenti, pieni di errori e orrori di grammatica. A causa della cattiva impaginazione anche di Amazon per colpa mia in quanto non sapevo bene gestire i formati ne uscivano delle volte delle vere e proprie corno copie di classici libri mal scritti e improponibili. Malgrado ciò non volevo arrendermi. Notando la mia scarsa capacità di raccontare ed elaborare scenari credibili, non avendo una chiara idea di chi ero e di chi, realmente volevo diventare, mai ero riuscito a sviluppare il mio vero potenziale, mischiavo molti generi, non riuscivo a concentrarmi su uno stile e, in parole povere non credevo in ciò che scrivevo. Non credere in ciò che si scrive rende il proprio lavoro inconsistente, insapore privo di ani-ma e incapace di trasmettere qualsiasi tipo di emozione. Decisi di appendere al chiodo carta e penna. Diventare scrittore non era per me. Poi, a causa di varie difficoltà vissute, mi sono trovato in un baratro. La passione per la scrittura pulsava dentro di me eppure mi lasciavo divorare dalla paura di fallire, di non essere in grado assolutamente di produrre un lavoro editoriale per mettermi in risalto. Un giorno, stanco delle continue violenze psicologiche in terra straniera, le mille sconfitte, la mancanza di un senso su chi ero e cosa volevo diventare, per sfogarmi un po', come fosse una valvola di sfogo, cominciai a scrivere. In quel momento, anche se non me ne rendevo conto, nacque Natan Black, il mio personaggio e il mio alter ego. Colui che meglio rappresentava la mia vita, la mia sofferenza, quel eroe che io avrei voluto diventare. Senza accorgermi, rileggendo ciò che avevo scritto mi trovai difronte a 80 pagine. In due settimane riuscì, a mia grande sorpresa a fare una correzione generale di base, in seguito feci una revisione generale del testo sgrossandolo ed eliminando le parti grezze. Il testo si presentava molto fluido e ben posizionato come un gigantesco Puzzle dove tutti i pezzi si posizionavano in modo armonico. Ripensai a Roberto Tartaglia, mio mentore. Mi disse, una volta che, non dovevo avere fretta, il mio libro lo dovevo curare, e rileggerlo ogni giorno. Pena una cattiva reputazione che avrebbe stroncato la mia carriera sul nascere. Ripensai a tutti i miei libri pubblicati fino ad ora e compresi che il motivo per cui erano stati scritti era solo per soddisfare un mio bisogno. Due settimane per pubblicare un libro, prepararlo e lanciarlo in Amazon KDP, non mi aspettavo complimenti o buone recensioni, no, Avevo scritto e pubblicato un libro. Magari pessimo, un completo disastro, ortograficamente un vero e proprio garbuglio di errori ed orrori di grammatica, ma lo avevo fatto. Provai a me stesso che, non erano vere le voci della mia famiglia sul fatto che ero un fallito, un perdente che non avrei mai combina-to nulla nella mia vita. Senza istruzione, scuole o addestramento ero riuscito in una cos anche non credevo possibile. Complice la pazienza di mio figlio e di mia moglie ora, volevo di più. Produrre un libro senza errori, orrori e editorialmente commerciabile. Non per dimostrare a me di cosa ero capace ma per dimostrare al pubblico che, anche una persona senza conoscenze di base, malgrado i propri errori, applicandosi e studiando riesce a fare grandi cose, Questo concetto è ben rappresentato nel mio romanzo. Sia da Monica Baine, che come me ha dovuto vivere in una famiglia divisa e vedere la propria infanzia stroncata dovendo crescere anche troppo presto, Sia da Steven che, con il tempo e dovendo sopportare atroci torture diventa Natan Black. Per Francesco Gnutti questo è il suo primo vero Romanzo, un lavoro molto importante che nasce dalla sua stessa anima, dalla sua volontà di non arrendersi e dalla sua voglia di raccontare la vita con tutti i suoi pregi. Fra luce e tenebre è una metafora che convive nella realtà di tutte quelle persone che vivono, lottano e non smettono mai di arrendersi. In conclusione, lasciandovi con un piccolo pensiero posso aggiungere :
Il vero inferno è invaso dal fuoco scatenato da tutti quei demoni del tuo passato che invano cerchi di esorcizzare, vivere nelle tenebre e rinascere nella luce
Francesco Gnutti Autore
Il vero inferno è invaso dal fuoco scatenato da tutti quei demoni del tuo passato che invano cerchi di esorcizzare, vivere nelle tenebre e rinascere nella luce
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