Il volume è una riscrittura dell’Iliade, il grande poema della Guerra di Troia. Non si tratta, però, di un rifacimento modernizzante, al contrario, le linee narrative del modello sono rispettate, così da risultare pienamente riconoscibili. La vicenda non è narrata dalla voce del cantore, ma esce fuori dai dialoghi e dai ricordi dei personaggi. La scena è a Ftia, dove Andromaca, vedova di Ettore dopo la caduta di Troia, è stata portata come preda di guerra ed è diventata la moglie-concubina di Neottolemo dandogli un figlio, Molosso. Appunto questo ragazzino è il motore dell’azione. Molosso vuole sapere tutto di un evento, la Guerra di Troia, che ha segnato la vita dell’intera famiglia. Lui è in una posizione speciale: sua madre è una principessa troiana, suo padre è il figlio di Achille. Molosso non sa cosa pensare… Tormentato da questa contraddizione, non si stanca di fare domande, di chiedere particolari: ai familiari, ma anche ai visitatori che arrivano al palazzo. E si trova così ad ascoltare il racconto della Guerra di Troia fatto dai vincitori ma anche dai vinti.
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