Il Candelaio è una commedia in cinque atti scritta da Giordano Bruno nel 1582, ambientata nella Napoli del XVI secolo, che presenta una struttura complessa fondata su diverse trame interconnesse. Bonifacio, sposato con Carubina, è innamorato di Vittoria, una prostituta, e, desideroso di conquistarla senza denaro, confida questo segreto a Bartolomeo, un alchimista, il quale gli confida a sua volta il suo di sogno: trasformare i metalli in oro. Il pedante Manfurio viene quindi incaricato da Bonifacio di scrivere una lettera d'amore, ma le sue frasi incomprensibili mostrano la sua inadeguatezza, così l’innamorato chiede a Gioan Bernardo, un pittore, di ritrarlo per apparire più attraente, ma viene deriso da quest’ultimo. Bonifacio, disperato e ossessionato dalla cupidigia, si rivolge anche a un mago, Scaramuré, per i suoi fini adulteri. In un convegno amoroso, infine, Bonifacio viene ingannato e punito da Gioan Bernardo – l’unico personaggio dotato di raziocinio – e Carubina, il cui cuore viene conquistato dall’artista stesso. L'opera si caratterizza per un linguaggio ricco di metafore, allusioni oscene, citazioni e storpiature linguistiche, che si sposa con un mondo rappresentato con amara comicità, permeato da una continua e vivace trasformazione degli eventi. Temi quali l'amore, l'avidità e l'ironia sono trattati in modo satirico, offrendo uno sguardo critico sulla società del tempo.
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