Il protagonista dell’antologia “urbana” Biassanot si chiama Marco. È un giovane della provincia bolognese. Vive a Vergato, un paesino fra gli appennini emiliani. Un giorno, Marco coglie il segnale inequivocabile che è giunta per lui l’ora di andarsene in città, a Bologna, e assorbire la vita di coloro che si danno appuntamento nel cuore della notte, nelle osterie e le animano con le loro storie.
Con la testa fra le nuvole e i piedi per terra, il taccuino sempre in tasca e un sacco di domande, Marco produrrà un reportage che è la foto indelebile di Bologna: una città perennemente ricattata dall’amore e con un bisogno d’amore impossibile da corrispondere. A ogni autore e autrice il compito di raccontare una storia, un incontro e un’osteria, ovvero la Bologna “by night”, o dei biassanot (i “masticanotte”) che dir si voglia. Ne risulta un ritratto di una città non politica, mai arrivista, che si maschera da città politica ma non ha fabbriche né aziende cosmopolite: Bologna non è (e non sarà mai) Torino o Milano. Bologna è il-vuoto-e-il-pieno sentimentale: un lungo, lunghissimo romanzo di formazione senza fine.
Hanno scritto per l’antologia: Gianluca Morozzi, Maria Silvia Avanzato, Stefano Bonazzi, Graziano Gala, Francesco Spiedo, Giulia Oglialoro, Gabriele Galligani, Francesca Mattei, Giovanni Bitetto, Luca Tosi, Camilla Fabbri e Stefano Bonsi. Camilla Fabbri e Stefano Bonsi, fondatori della pagina social Brisel – Briciole di Bologna ne sono anche i curatori.