Un miracolo per Nunzia
- Autore
- Sabrina Feltrin
- Pubblicazione
- 08/08/2023
- Categorie
Un miracolo per Nunzia di Sabrina Feltrin SINOSSI
Una fotografia di gioventù, trovata dalla nipote Sabrina, spinge Annunziata a raccontare l’evento straordinario, anzi, “miracoloso” che ha coinvolto lei, ed il marito Silvio, negli anni Trenta del Secolo scorso. Nati e cresciuti a Villalta, frazione di Gazzo Padovano posta in un lembo di verde della provincia veneta, dopo momenti di conoscenza turbolenti causati dal carattere ostinato di Annunziata, tra lei e Silvio nasce un sentimento solido e profondo che li conduce all’altare. La coppia costruisce la propria unione, scandita dai ritmi dei lavori nei campi e con gli animali che allevano nella tenuta del giovane. Tutto sembra scorrere bene, fino a quando, in un giorno d’inverno, Silvio non accusa dei dolori. Dopo una prima visita, viene condotto in ospedale dove gli viene riscontrata l’appendicite. Viene quindi operato, ma ciò obbliga Annunziata a prendere il suo posto al lavoro, fino a quando non viene dimesso. Per fortuna l’intervento va a buon fine e Silvio torna a casa. Tutto sembra essersi sistemato: il giovane riceve in regalo dalla famiglia una vespa, veicolo di lusso per l’epoca, con cui va con Annunziata al mare, dove passano un pomeriggio romantico e scanzonato. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando Silvio non viene colto da nuovi dolori; da una nuova visita medica, emerge che ha una pleurite batterica. Gli viene, quindi, somministrata una terapia antibatterica che, in due settimane, sortisce i suoi effetti benefici: lui sta meglio e torna al lavoro. Ma qualcosa sembra essersi spezzato, e il giovane sembra essere entrato in un vortice di malesseri dalle cause inspiegabili.
Un’altra mattina non riesce ad alzarsi dal letto, e Annunziata gli riscontra la febbre; una febbre che lo debilita per quaranta giorni, fino a quando non sparisce così com’è apparsa. Successivamente è la volta di gonfiori che i medici riconoscono essere degli ascessi dovuti ad una infezione misteriosa, infatti le cause non vengono scoperte nemmeno dopo il lungo ricovero all’ospedale del Lido di Venezia. Per Annunziata sono quasi sei mesi di solitudine e fatica, in cui i dubbi vorticano in testa, insieme alle domande che non trovano risposta. Che cosa sta succedendo a suo marito? L’interrogativo nasce dal fatto che Silvio ha sempre goduto di buona salute e quello che accade sembra il frutto di un disegno che intende mettere alla prova lui e la moglie, sempre più stanca e provata dagli eventi. Non essendoci cure definitive per il suo caso, Silvio viene dimesso. Molto lentamente cerca di tornare alla vita di ogni giorno, in particolare per aiutare Annunziata, su cui grava la gestione dell’attività e della casa; malgrado le grandi difficoltà, lui muove alcuni passi. Le prove, però, non sono finite: diventa urgente il ricovero per peritonite; anche qui, l’intervento si risolve in positivo, ma per Annunziata sono altri momenti di solitudine e di grande lavoro, che iniziano a logorarla e a farle perdere la speranza. Vorrebbe che, finalmente, tutto andasse per il meglio, ma qualcosa di terribile mette di nuovo a repentaglio la vita di Silvio: la meningite.
La situazione precipita in poco tempo, il giovane giace esanime, privo dei sensi, ormai morto. La moglie, affranta, si aggrappa allora all’ultimo appiglio, la preghiera forte e fervente, vibrante d’amore. In uno stato d’animo svuotato, Annunziata assiste al risveglio inatteso dell’uomo che ama. Silvio si alza, le bende cadono, rivelando la pelle non più martoriata. La guarigione avviene in tempi rapidi, venendo considerata alla stregua di un “miracolo”. La spiegazione resta avvolta nel mistero, ma la storia si diffonde in paese e Silvio diventa oggetto di curiosità.
Per Annunziata la vicenda è stata una prova voluta da Dio per testare la forza della fede e dell’amore, che si sono poi tradotte nel ritorno alla quotidianità della famiglia, allargata poi, con l’arrivo dei figli tanto desiderati. Della storia di Annunziata e Silvio resta il ricordo, testimonianza per dare forza e speranza nei momenti difficili, a chi la leggerà.
Una fotografia di gioventù, trovata dalla nipote Sabrina, spinge Annunziata a raccontare l’evento straordinario, anzi, “miracoloso” che ha coinvolto lei, ed il marito Silvio, negli anni Trenta del Secolo scorso. Nati e cresciuti a Villalta, frazione di Gazzo Padovano posta in un lembo di verde della provincia veneta, dopo momenti di conoscenza turbolenti causati dal carattere ostinato di Annunziata, tra lei e Silvio nasce un sentimento solido e profondo che li conduce all’altare. La coppia costruisce la propria unione, scandita dai ritmi dei lavori nei campi e con gli animali che allevano nella tenuta del giovane. Tutto sembra scorrere bene, fino a quando, in un giorno d’inverno, Silvio non accusa dei dolori. Dopo una prima visita, viene condotto in ospedale dove gli viene riscontrata l’appendicite. Viene quindi operato, ma ciò obbliga Annunziata a prendere il suo posto al lavoro, fino a quando non viene dimesso. Per fortuna l’intervento va a buon fine e Silvio torna a casa. Tutto sembra essersi sistemato: il giovane riceve in regalo dalla famiglia una vespa, veicolo di lusso per l’epoca, con cui va con Annunziata al mare, dove passano un pomeriggio romantico e scanzonato. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando Silvio non viene colto da nuovi dolori; da una nuova visita medica, emerge che ha una pleurite batterica. Gli viene, quindi, somministrata una terapia antibatterica che, in due settimane, sortisce i suoi effetti benefici: lui sta meglio e torna al lavoro. Ma qualcosa sembra essersi spezzato, e il giovane sembra essere entrato in un vortice di malesseri dalle cause inspiegabili.
Un’altra mattina non riesce ad alzarsi dal letto, e Annunziata gli riscontra la febbre; una febbre che lo debilita per quaranta giorni, fino a quando non sparisce così com’è apparsa. Successivamente è la volta di gonfiori che i medici riconoscono essere degli ascessi dovuti ad una infezione misteriosa, infatti le cause non vengono scoperte nemmeno dopo il lungo ricovero all’ospedale del Lido di Venezia. Per Annunziata sono quasi sei mesi di solitudine e fatica, in cui i dubbi vorticano in testa, insieme alle domande che non trovano risposta. Che cosa sta succedendo a suo marito? L’interrogativo nasce dal fatto che Silvio ha sempre goduto di buona salute e quello che accade sembra il frutto di un disegno che intende mettere alla prova lui e la moglie, sempre più stanca e provata dagli eventi. Non essendoci cure definitive per il suo caso, Silvio viene dimesso. Molto lentamente cerca di tornare alla vita di ogni giorno, in particolare per aiutare Annunziata, su cui grava la gestione dell’attività e della casa; malgrado le grandi difficoltà, lui muove alcuni passi. Le prove, però, non sono finite: diventa urgente il ricovero per peritonite; anche qui, l’intervento si risolve in positivo, ma per Annunziata sono altri momenti di solitudine e di grande lavoro, che iniziano a logorarla e a farle perdere la speranza. Vorrebbe che, finalmente, tutto andasse per il meglio, ma qualcosa di terribile mette di nuovo a repentaglio la vita di Silvio: la meningite.
La situazione precipita in poco tempo, il giovane giace esanime, privo dei sensi, ormai morto. La moglie, affranta, si aggrappa allora all’ultimo appiglio, la preghiera forte e fervente, vibrante d’amore. In uno stato d’animo svuotato, Annunziata assiste al risveglio inatteso dell’uomo che ama. Silvio si alza, le bende cadono, rivelando la pelle non più martoriata. La guarigione avviene in tempi rapidi, venendo considerata alla stregua di un “miracolo”. La spiegazione resta avvolta nel mistero, ma la storia si diffonde in paese e Silvio diventa oggetto di curiosità.
Per Annunziata la vicenda è stata una prova voluta da Dio per testare la forza della fede e dell’amore, che si sono poi tradotte nel ritorno alla quotidianità della famiglia, allargata poi, con l’arrivo dei figli tanto desiderati. Della storia di Annunziata e Silvio resta il ricordo, testimonianza per dare forza e speranza nei momenti difficili, a chi la leggerà.
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