Rocco Tanica è stato definito la risposta italiana alla domanda: “Come ti chiami?” Parimenti questo libro si propone come risposta italiana alle domande: “Senta, potrebbe inanellare una nutrita serie di racconti brevi, saggi brevi, testi teatrali brevi, poesie brevi, articoli brevi? E potrebbero i racconti affrontare argomenti quali l’amore tra principesse e mugnai decapitati, le tribute-band di cantanti defunti e la presenza di alieni nei capoluoghi di regione? E potrebbero i testi teatrali veicolare contenuti quali il trattamento delle insolazioni, il coming out eterosessuale e le riprese del film del film del film di un film? E potrebbero le poesie toccare temi quali le dottrine politiche e le affettuosità erogate sia a titolo gratuito che a pagamento? E potrebbero gli articoli contenere riferimenti ad assassini – seriali o una tantum – e testate giornalistiche sussiegose? E se sì, rimarrebbe spazio per il sunto in cento parole di cinque classici della letteratura italiana?” Il libro era già in tipografia quando si è aggiunto l’interrogativo del proverbiale ritardatario: “E un inserto a fumetti (brevi)? Non ci starebbe anche un inserto a fumetti?” Uff. E ferma le rotative, e inserisci l’inserto, e fai ripartire le rotative. Scritti scelti male risponde a tutte queste domande.
«Quest’opera giovanile di Tanica è un piccolo gioiello di stile, densità, misura. Libro spassoso e struggente, riflessivo e ispirato, sorprende il lettore e lo accompagna alla scoperta del più inatteso e profondo sé. Ci si ritrova di fronte allo specchio deformante di una comicità gagliarda e senza precedenti. Imperdibile.» Simone Contardi
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