Una storia della Grande Guerra che ha per protagonisti i ferrovieri, dei quali vengono mostrati i sacrifici, le sofferenze, gli affanni e i travagli che dovettero sopportare a causa del conflitto. In queste pagine si è cercato, soprattutto, di far emergere le loro idee e di sottolineare la forza con la quale le sostennero e le affermarono; alcuni opponendosi all’ingresso dell’Italia in guerra e – poi – non cessando di manifestare contro di essa e, in qualche caso, facendo ricorso a tentativi di sabotaggio dei trasporti militari e di illustri personaggi. Per rendere coerente il racconto si è fatto un largo utilizzo di documenti conservati presso gli Archivi di Stato di Roma e Ancona (molti inediti), di testate sindacali, di quotidiani e periodici.
Non si è neppure trascurato di rappresentare gli ideali e i sentimenti di coloro che furono convinti interventisti e che – invece di offrire ordinariamente il loro contributo all’enorme sforzo logistico che fu richiesto alle ferrovie, come fece la stragrande maggioranza degli appartenenti alla categoria – scelsero di combattere in armi nelle trincee. Sono loro a rivelarceli attraverso le testimonianze che hanno scritto di proprio pugno, spesso diguazzando nei camminamenti del fronte e avendo attorno i corpi dei compagni caduti.
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