Chi ha avvelenato il vicario parrocchiale della Maria Santissima Assunta?
Era un prete simpatico che organizzava pranzi e gite per i parrocchiani.
Francesca Zanardelli abita a Ponterozzo, nella provincia di Milano, dove un serial killer ha decimato gli inquilini del suo condominio. C’è bisogno di un nuovo Rinascimento Civile, come lo chiama il vicario parrocchiale della Maria Santissima Assunta, che vuole stimolare lo spirito di comunità dei ponterozzesi, turbati dai recenti omicidi.
Il vicario organizza pranzi sociali in oratorio, mercatini dell’usato, gite in torpedone e ritiri spirituali a cui tutti i parrocchiani devono partecipare, in particolare se hanno dei figli in età di Comunione o Cresima.
Ma nella parrocchia di Ponterozzo arriva un nuovo serial killer che questa volta prende di mira i preti.
Riuscirà la solita Procura di Milano a risolvere il caso della Maria Santissima Assunta?
Ancora una volta, sarà la povera Zanardelli a scoprire chi è il serial killer dei sacerdoti, combinando come sempre un casino.
Serie OMICIDI
Omicidi in pausa pranzo
Omicidi in condominio
Omicidi in parrocchia
Omicidi a scuola
Viola Veloce vive a Milano, dove fa l’impiegata. La trovate sul suo blog Omicidi in pausa pranzo.
DAI COMMENTI DEI LETTORI
Divertente
Come per il precedente, una lettura leggera e divertente da leggere in un fiato. Mi ricordano le avventure di Agatha Raisin, di M.C. Beaton.
Scorrevole, arguto e intelligente. Si legge bene!
Da leggere assieme agli altri della serie. Merita.
La Zanardelli non si smentisce
Anche questo libro è scritto molto bene, mai volgare, descrive con acume l’ambiente parrocchiale e degli oratori. Non manca di humor, tutt’altro, anche se l’ho trovato un po’ meno riuscito dei primi due. Continuerò sicuramente a leggere gli altri della serie.
Strano, intelligente e divertente
Un giallo ambientato negli oratori lombardi è quanto meno un esercizio di stile, visto che non credo ne sia mai stato scritto un altro con una simile ambientazione. Ma il libro è riuscito: sembra cretino, ma non lo è. La satira ha sempre questa doppia faccia. Si presenta come una cosa da ridere, ma in realtà è molto seria.
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