L'opera "Tradizioni Popolari Marchigiane", consiste nella ristampa dei contenuti riguardanti la Regione Marche estratti dalla "Rivista delle Tradizioni Popolari Italiane" una rivista che uscì in due numeri ed era diretta da Angelo de Gubernatis, è un'antologia che celebra il folklore e la cultura popolare delle Marche. Scritta da vari autori, questa raccolta comprende una varietà di elementi culturali come canti popolari, filastrocche, usanze, novelle, tradizioni e usanze legate a vari aspetti della vita delle classi contadine e paesane del periodo. Il documento, di alto interesse, risale ai numeri I e II del 1893 e 1894 della rivista e riflette il contesto storico e culturale dell'Italia dell'epoca, enfatizzando l'importanza della conservazione dell'identità regionale.
La "Rivista delle Tradizioni Popolari Italiane", che aveva come direttore una figura di spicco candidata per ben 14 volte al Premio Nobel per la letteratura, riveste un'importanza significativa nella storia culturale italiana. Questa pubblicazione, potendo contare sulla collaborazione di circa ottocento intellettuali di rilievo, tra cui la scrittrice Grazia Deledda, e godendo del supporto di rilevanti istituzioni del Regno d'Italia, rappresenta un esempio ragguardevole di impegno nella documentazione e valorizzazione del patrimonio culturale e folkloristico italiano.
Tale impegno riflette una diffusa consapevolezza e apprezzamento delle tradizioni popolari dell'epoca, sottolineandone il ruolo vitale nella definizione dell'identità culturale nazionale a meno di trent’anni dall’unificazione.
La ristampa dell'opera "Tradizioni Popolari Marchigiane" si inserisce perfettamente nei principi della Convenzione di Faro, che si focalizza sulla valorizzazione del patrimonio culturale come risorsa vivente e dinamica. La ristampa rappresenta un atto di salvaguardia e trasmissione del patrimonio culturale, consentendo alle nuove generazioni di accedere a un corpus di tradizioni popolari marchigiane singolare nella modalità della sua composizione. Questo processo non solo preserva il materiale per il futuro, ma contribuisce anche alla riscoperta e valorizzazione di aspetti culturali che altrimenti rischierebbero l'oblio, riaffermando l'importanza delle identità locali e regionali in un contesto più ampio.
Io, Mariano Pallottini, nella mia veste di curatore ed editore della ristampa dell'opera "Tradizioni Popolari Marchigiane", ho voluto preservare il significativo contesto originale dell'opera, riproponendo il lungo discorso inaugurale tenuto da De Gubernatis presso il Collegio Romano della Società Nazionale per le Tradizioni Popolari Italiane, sotto l'alto patronato di Sua Maestà la Regina Margherita. Tale discorso venne letto nell'aula magna il 20 novembre, giorno del compleanno della Regina.
Inoltre, ho inteso rendere omaggio ai collaboratori marchigiani della rivista, ormai del tutto sconosciuti, nonché offrire un modello di lavoro a livello locale su come si possa riproporre e conservare il patrimonio culturale, cercando al contempo di ottenere l'apprezzamento del pubblico contemporaneo.