Un’opera sospesa a metà tra una disordinata crestomazia di pensieri, eterogenei per stile e argomento, e un variopinto collage di racconti “pop”. Potremmo definirla «il messaggio di un sopravvissuto, capace di cogliere l’irrequietezza e il rassegnato pessimismo dell’autore: una persona immatura alla perenne ricerca dell’approvazione dei propri simili
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