Con mano sicura e conoscenza profonda dei differenti contesti Antonio La Penna ritrae alcuni dei protagonisti più insigni degli studi classici italiani tra Otto e Novecento, offrendo un contributo essenziale alla storia culturale dell’Italia postunitaria.
Il primo volume di questa raccolta di scritti di Antonio La Penna sulla storia degli studi classici e filologici italiani tra Ottocento e Novecento era incentrato su temi e problemi di carattere generale, come la rinascita della scienza storica dell’antichità in Italia dopo l’Unità e il ruolo che vi ebbero l’istruzione pubblica, le istituzioni sociali e culturali, nonché i dibattiti degli intellettuali, divisi tra ammiratori dello storicismo di tradizione germanica e nazionalisti antitedeschi. Nella nuova silloge, curata anch’essa da Stefano Grazzini e Giovanni Niccoli, sono raccolti i molti profili critici che La Penna ha dedicato a studiosi di diverso ambito disciplinare, a cominciare dal suo maestro Giorgio Pasquali, la cui figura più di tutte campeggia nel volume, per il ruolo da lui svolto nella formazione di un’intera generazione di ricercatori e soprattutto per il rinnovamento da lui operato sul piano metodologico, con l’insistenza sull’unità inscindibile di filologia e storia. Emerge così una galleria di ritratti di maestri e compagni di strada, nella quale si riconosce il disegno di un originale quadro interpretativo. Nello stesso tempo, facendo dialogare idealmente insigni studiosi come Concetto Marchesi e Luigi Castiglioni, Augusto Rostagni ed Ettore Paratore, Francesco Arnaldi e Ranuccio Bianchi Bandinelli, La Penna delinea una sorta di autoritratto intellettuale.
Antonio La Penna (Bisaccia 1925 – Firenze 2024) è stato uno dei più eminenti studiosi del mondo classico a livello nazionale e internazionale. Professore di letteratura latina nelle università di Pisa e Firenze, ha insegnato anche filologia latina alla Scuola Normale di Pisa. È autore di oltre seicento pubblicazioni che riguardano principalmente la cultura letteraria latina e la fortuna dell’antico nel mondo moderno. Il suo nome è legato in particolare a monografie e a contributi su Orazio, Sallustio, Properzio, Virgilio e Ovidio. Per i tipi della nostra casa editrice sono usciti il libro-intervista Io e l’antico, a cura di Arnaldo Marcone, e il saggio La favola antica. Esopo e la sapienza degli schiavi, a cura di Giovanni Niccoli e Stefano Grazzini.
Stefano Grazzini (Firenze 1967) è professore di filologia classica all’Università di Salerno. Si è occupato di letteratura latina, edizione di scholia ad autori antichi, esegesi e ricezione dei classici, linguistica.
Giovanni Niccoli (Osimo 1949), dopo la laurea a Firenze in lettere classiche, ha lavorato in editoria.