Cane bianco

È il 17 febbraio 1968 e in uno di quegli appartamenti di lusso di Beverly Hills, in cui si asserragliano i divi del grande schermo, si aggira Romain Gary. La moglie, l’attrice Jean Seberg, è alle prese con un film hollywoodiano, e Gary trascorre buona parte del suo tempo a scrivere e a prendersi cura del piccolo zoo domestico trasportato da Parigi: il gatto birmano Bruno e la sua compagna siamese Maï; la vecchia gatta di strada Bippo, misantropa e selvatica, che allunga un colpo di artigli ogni volta che qualcuno cerca di accarezzarla; il tucano Billy-Billy, adottato durante una trasferta di Jean Seberg in Colombia e Sandy, un grande cane giallo, un cucciolone ingenuo, almeno fino al giorno in cui non ha gettato alle ortiche anni di rigida educazione borghese correndo dietro a una sua simile di facili costumi dalle parti di Sunset Strip.
Los Angeles è flagellata da un temporale mostruoso e sulle strade le Cadillac arrancano faticosamente fendendo l’acqua.
Intorno a mezzogiorno, un abbaiare familiare risuona da dietro la porta. Gary va ad aprire e scorge sulla soglia Sandy, la coda tra le gambe, il muso a fil di terra, e, accanto a lui, un imponente pastore tedesco dal pelo grigio screziato di bianco e una bella testa. La coda, le orecchie dritte, lo sguardo acceso, tutto di quel grigione seduce Gary. Il colosso viene battezzato Batka, piccolo padre in russo, e subito accolto nello zoo domestico e coccolato per la sua dolcezza, così in contrasto col suo torace da lottatore e le sue grandi fauci scure.
Un pomeriggio di qualche settimana dopo, però, Batka riserva la prima sorpresa: latrati irregolari, rapidi e rabbiosi, bava alla bocca, uno spaventoso sguardo carico d’odio soltanto perché un operaio di colore, addetto alla pulizia dei filtri della piscina, è apparso al suo cospetto.
Il disagio di Gary si trasforma in autentico sgomento quando, qualche giorno dopo, Batka non sgozza per un pelo, saltandogli alla gola, il fattorino di un supermercato… Un fattorino nero.
Batka è, infatti, un white dog, un cane bianco, una di quelle bestie addestrate nell’America razzista della fine degli anni Sessanta a dare la caccia ai neri…
Appartenente alle opere del ciclo americano di Romain Gary, Cane bianco è il romanzo di uno scrittore russo-francese, profondamente intriso di spirito europeo, sulla «democrazia americana». Con gli occhi di chi crede con fermezza che scopo della democrazia «sia far accedere ogni uomo alla nobiltà», Gary mette alla berlina sia il razzismo della destra americana sia le prime sciocche manifestazioni del politically correct dei liberal.
Parla in queste pagine la voce unica di un grande scrittore capace di fustigare le «anime belle» senza aver mai smesso di trascinare «intatte per il mondo» le sue illusioni.


«Io sono uno di quei democratici convinti che lo scopo della democrazia sia far accedere ogni uomo alla nobiltà».
Romain Gary

Il romanzo «americano» dell'autore della Vita davanti a sé e di Le radici del cielo, l'opera di uno scrittore «spietatamente profetico e, insieme, magnificamente romantico».
The New York Times

Segnala o richiedi rimozione

Condividi questo libro

Recensioni e articoli

Aggiungi una recensione

Aggiungi un articolo

Non ci sono ancora recensioni o articoli

Altri libri di Romain Gary

Il senso della mia vita

Il senso della mia vita di Romain Gary Neri Pozza

Una giovinezza che lo sballotta, con la sua intrepida madre, attraverso la Russia, la Polonia, la Lituania, la Francia. Poi la guerra, l’Inghilterra, l’Africa. Successivamente una carriera diplomatica, dalla Bulgaria alla Bolivia, passando per Los Angeles. Una vita più movimentata e pittoresca del più stravagante dei romanzi d’avventura. Un solo esempio: per raggiungere la Francia Libera e ...

Pseudo

Pseudo di Romain Gary Neri Pozza

All’inizio degli anni ’70, dopo una brillante e prolifica carriera, Romain Gary ormai è considerato un romanziere finito. Si parla di lui solo per segnalare che un suo cugino alla lontana, Emile Ajar, ha scritto un romanzo innovativo e sconvolgente, La vita davanti a sé, che vince il Goncourt nel ’75. Ma Gary e Ajar sono, in realtà, la medesima persona. Pseudo è il racconto di questa ...

La vita davanti a sé: Illustrato da Manuele Fior

La vita davanti a sé: Illustrato da Manuele Fior di Romain Gary Neri Pozza

La vita davanti a sé è la storia di un amore materno in un condominio della periferia francese dove non contano i legami di sangue e le tragedie della storia svaniscono davanti alla vita, al semplice desiderio e alla gioia di vivere. Un romanzo toccato dalla grazia, in cui l’esistenza è vista e raccontata con l’innocenza di un bambino, per il quale le puttane sono «gente che si difende con il ...

Vita e morte di Emile Ajar

Vita e morte di Emile Ajar di Romain Gary Neri Pozza

«Mi sono davvero divertito. Arrivederci e grazie »: il 21 marzo 1979 Romain Gary terminò con queste lapidarie parole la stesura di questa piccola opera. Due giorni prima di togliersi la vita con un colpo di pistola nel suo appartamento di rue du Bac a Parigi, precisamente il 30 novembre 1980, provvide a inviarla al suo editore, Robert Gallimard, con la raccomandazione di renderla pubblica ...

Le radici del cielo

Le radici del cielo di Romain Gary

A Fort-Lamy, nell’Africa Equatoriale Francese, il centro dell’attrazione è l’Hôtel del Ciadien con il suo bar e la sua pista da ballo affacciati sul fiume, dove al tramonto trampolieri e pellicani vengono a posarsi sui banchi di sabbia e i caimani, sulla riva opposta del Camerun, sembrano tronchi d’albero. Il caffè-bar-dancing è di proprietà di Habib, una canaglia col sigaro perennemente alle ...

La notte sarà calma

La notte sarà calma di Romain Gary Neri Pozza

«In russo gari significa “brucia!”… Un comando al quale non mi sono mai sottratto, nella mia opera come nella vita. Voglio dunque fare qui la parte del fuoco perché, come si suol dire, in queste pagine il mio “io” vada in fiamme, bruci». Con questo intento si apre il racconto della vita di Romain Gary, ebreo lituano naturalizzato francese a vent’anni, eroe di guerra, diplomatico, scrittore e, ...