GENTILE DA MOGLIANO: Storia Picena del Secolo XIV
- Autore
- Giovanni Battista Ripamonti
- Pubblicazione
- 01/03/2021
- Categorie
Un appassionante romanzo storico ottocentesco che gettò nuova luce su una delle figure più controverse del medioevo marchigiano.
A lungo frainteso e calunniato, Gentile da Mogliano venne riportato in vita con un racconto dettagliato e rigoroso. Ne emerge il profilo affascinante di un abile stratega, che seppe conquistare il potere in un'epoca delicata per le sorti della regione Marche
L'autore attinse a fonti storiche autorevoli per ricostruire gli eventi e il contesto del Trecento. Ma diede spazio anche ad aneddoti e tradizioni locali per restituire il colore vivido di un'epoca. I luoghi, i costumi, le credenze del popolo marchigiano rivivono in una narrazione scorrevole ed evocativa.
Un viaggio indietro nel tempo per scoprire da vicino uno dei personaggi più discussi della storia fermana. Un ritratto appassionante sul medioevo turbolento delle Marche e sulla figura di un condottiero capace e controverso.
Per gli amanti della grande storia italiana o locale e per chi vuole immergersi nell'affascinante atmosfera del Trecento italiano.
Ecco come venne presentato il romanzo da parte del Dott. Dazio Olivi di Filottrano all'interno delle pagine dell'”Archivio Storico Marchigiano” diretto dal Prof. Cesare Rosa pubblicato nel 1881 dalla Libreria Editrice Ernesto Aurelj di Ancona.
"[...] L'autore scelse a tema della sua Storia Picena GENTILE DA MOGLIANO, perché questi gli parve conosciuto meno di quanto merita; perché tutto ciò che ne scrissero gli antichi è pieno zeppo di anacronismi e calunnie, ed eziandio perché GENTILE è suo compatriota.
Le fonti ove attinse le principali notizie sono storiche: per gli aneddoti e gli incidenti ha seguito le cronache e la tradizione.
Esso tratteggiò fisonomie e caratteri, che realmente furono; rese la vita e la parola ad uomini che esisterono; sceneggiò casi che avvennero; e dipinse con esattezza ed evidenza i costumi, le opinioni, le credenze, i pregiudizii, le passioni, le virtù ed i vizii degli abitanti del Piceno del secolo XIV.
In questo pregiatissimo lavoro il dotto scrittore moglianese descrisse ed illustro principalmente la storia dell’antichissima ed insigne città di Fermo, a cui dedico meritatamente il suo libro perché in essa, fino da giovanetto apprese ad amare il buono ed il bello. [...]"
A lungo frainteso e calunniato, Gentile da Mogliano venne riportato in vita con un racconto dettagliato e rigoroso. Ne emerge il profilo affascinante di un abile stratega, che seppe conquistare il potere in un'epoca delicata per le sorti della regione Marche
L'autore attinse a fonti storiche autorevoli per ricostruire gli eventi e il contesto del Trecento. Ma diede spazio anche ad aneddoti e tradizioni locali per restituire il colore vivido di un'epoca. I luoghi, i costumi, le credenze del popolo marchigiano rivivono in una narrazione scorrevole ed evocativa.
Un viaggio indietro nel tempo per scoprire da vicino uno dei personaggi più discussi della storia fermana. Un ritratto appassionante sul medioevo turbolento delle Marche e sulla figura di un condottiero capace e controverso.
Per gli amanti della grande storia italiana o locale e per chi vuole immergersi nell'affascinante atmosfera del Trecento italiano.
Ecco come venne presentato il romanzo da parte del Dott. Dazio Olivi di Filottrano all'interno delle pagine dell'”Archivio Storico Marchigiano” diretto dal Prof. Cesare Rosa pubblicato nel 1881 dalla Libreria Editrice Ernesto Aurelj di Ancona.
"[...] L'autore scelse a tema della sua Storia Picena GENTILE DA MOGLIANO, perché questi gli parve conosciuto meno di quanto merita; perché tutto ciò che ne scrissero gli antichi è pieno zeppo di anacronismi e calunnie, ed eziandio perché GENTILE è suo compatriota.
Le fonti ove attinse le principali notizie sono storiche: per gli aneddoti e gli incidenti ha seguito le cronache e la tradizione.
Esso tratteggiò fisonomie e caratteri, che realmente furono; rese la vita e la parola ad uomini che esisterono; sceneggiò casi che avvennero; e dipinse con esattezza ed evidenza i costumi, le opinioni, le credenze, i pregiudizii, le passioni, le virtù ed i vizii degli abitanti del Piceno del secolo XIV.
In questo pregiatissimo lavoro il dotto scrittore moglianese descrisse ed illustro principalmente la storia dell’antichissima ed insigne città di Fermo, a cui dedico meritatamente il suo libro perché in essa, fino da giovanetto apprese ad amare il buono ed il bello. [...]"
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