Riflessi 153

Viene spontaneo collegare, oggigiorno, la parola riflesso e il suo plurale,

riflessi, a una mera condizione di specularità, una vera e propria

conformità alla nostra immagine esteriore. Vi è tuttavia un significato

più profondo e che indica nel riflesso la capacità di un essere

vivente di avere una risposta automatica, istintiva, ad un impulso

che proviene dall’esterno.

Traslata questa definizione fisiologica sul piano poetico-letterario, si

può quindi affermare che Riflessi non si limita a esporre graficamente

una traduzione di vissuti, bensì a mostrare come ogni autore sia un

coacervo emozionale ed esperienziale che, nel riflettere nella e della

scrittura, espone la propria relazione tra sé e il mondo. Solo così il

riflesso può trasformarsi in una mediazione, ovvero nell’atto della

Riflessione, da intendere, seguendo le parole di Freud, come «l’appropriazione

del nostro sforzo per esistere e del nostro desiderio d’essere»

non solo nello hic et nunc, ma nel tempo infinito e discreto del

comporre poetico.



Autori:

IMMACOLATA ANTONACCI

STELLA CI

EMANUELA CORBARA

DOMENICO DEL PRETE

SALVATORE DILEO

RAFFAELE DOTTARELLI

LILIANA GIRALDO

ELISABETTA NAPOLI

ROBERTA RAMELLA

MARGHERITA RASTIELLO

BIANCA SETTECASI

ANTONELLA TONELLI

ORETTA ZUCCA

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