Vuoto a perdere (Battitore libero)

Cosa spinge un neodiplomato, con tanto di famiglia apparentemente normale e fidanzatina storica, a iscriversi a un corso di laurea presso un’università distante mille chilometri da casa? Forse la crescita individuale esige un tributo di indipendenza e passa per la necessità di affrancamento almeno parziale dagli affetti familiari?
Christian, il protagonista del delizioso romanzo di esordio di Noemi Urso, non esita a gettarsi alle spalle le rassicuranti certezze dell’ambiente in cui è cresciuto per tuffarsi in uno del tutto nuovo, caotico e inebriante. L’Autrice racconta le rinnovate prime volte di Christian con il sesso, l’amore, l’amicizia, la sua lotta per non farsi sopraffare dalla vita adulta e dall’indipendenza. In una spirale discendente che arriva a sfiorare l’autodistruzione, narrata però sempre con un pizzico di ironia, la vita da matricola di Christian diventa un viaggio verso l’affermazione di sé, con tutto ciò che comportano le prime esperienze da grande di un ragazzo che impara a diventare adulto.
Noemi Urso si addentra nei meandri della mente e dell’anima di un giovane con piglio sicuro, dando prova di una già raggiunta maturità stilistica, senza mai farsi prendere la mano, descrivendo con occhio attento e comprensivo le avventure-disavventure di un personaggio che reca in sé qualcosa che è o è stato di ognuno di noi.

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