La Black British Literature e Andrea Levy

Durante la seconda metà del Novecento, la letteratura inglese è stata profondamente influenzata e trasformata da scrittori di origine extraeuropea, le cui opere si sono spesso concentrate sugli immigrati e i loro figli, e il loro posto nella società. Prima del 1948, in Gran Bretagna esistevano solo piccole comunità di gente di colore e il loro contributo alla letteratura era sporadico. Tuttavia, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Inghilterra aveva bisogno di lavoratori che aiutassero nella ricostruzione delle città distrutte dai bombardamenti, e in molti arrivarono dalle ex colonie, in cerca di un impiego e di un futuro migliore per sé e per i propri figli. Alcuni fuggivano da dittature, guerre civili e scontri fra etnie diverse provocati o favoriti dallo smantellamento dell’impero britannico. Londra non era più la capitale dell’impero, ma divenne una città internazionale fatta di mescolanze razziali e culturali.



La scrittrice Andrea Levy è nata a Londra nel 1956 da genitori giamaicani arrivati in Inghilterra nel 1948. Small Island è il suo quarto romanzo ed ha immediatamente riscosso un grande successo sia di critica che di pubblico. Un’affascinante opera a quattro voci, in cui la narrazione procede attraverso il racconto in prima persona di due coppie di giovani sposi: i giamaicani Gilbert e Hortense e gli inglesi Bernard e Queenie. Le vicende trattate si consumano rapidamente nella Londra del 1948, ma ciascun protagonista rievoca la propria vita tra guerre, migrazioni e razzismo in una trama ricca di colpi di scena che mantiene costantemente viva l’attenzione del lettore.

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